Far emergere il nero dagli scambi che avvengono mediante piattaforme digitali. E’ lo scopo che intende perseguire la neo direttiva Dac7 - n. 2021/514 - adottata dal Consiglio dell'Unione europea il 22 marzo 2021 (pubblicata in GUUE L104 del 25/3).
Il provvedimento si inserisce nell’ambito delle nuove iniziative dell’Unione nel settore della trasparenza fiscale, in cui, in precedenza, sono state adottate misure per implementare lo scambio automatico di informazioni.
Tuttavia, si è reso ancora necessario migliorare le disposizioni che riguardano tutte le forme di scambio di informazioni e di cooperazione amministrativa.
Infatti, è stato accertato che un numero sempre più crescente di persone ed imprese utilizza piattaforme digitali per vendere beni o fornire servizi senza che poi il ricavato sia dichiarato o soggetto a tassazione. Ciò, in modo particolare, quando le piattaforme digitali operano in diversi paesi.
Attraverso la Dac7, quindi, si prevede l'obbligo per gli operatori delle piattaforme digitali di comunicare il reddito guadagnato dai venditori sulle loro piattaforme e per gli Stati Ue di scambiare automaticamente queste informazioni.
L’obbligo di comunicazione dovrebbe riguardare sia le attività transfrontaliere che quelle non transfrontaliere.
Le attività oggetto di comunicazione saranno:
Entro il 31 dicembre 2022, gli Stati membri devono adottare le disposizioni legislative, regolamentari e amministrative necessarie per conformarsi alla nuova direttiva, la cui applicazione è prevista a decorrere dal 1° gennaio 2023.
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