Corte Ue: no all’affidamento di consulenze senza gara

Pubblicato il 20 dicembre 2012 In materia di appalti pubblici, la Corte di giustizia Ue, con sentenza pronunciata il 19 dicembre 2012 sulla causa C-159/11, ha spiegato come il diritto dell’Unione osti “ad una normativa nazionale che autorizzi la stipulazione, senza previa gara, di un contratto mediante il quale taluni enti pubblici istituiscono tra loro una cooperazione, nel caso in cui – ciò che spetta al giudice del rinvio verificare – tale contratto non abbia il fine di garantire l’adempimento di una funzione di servizio pubblico comune agli enti medesimi, non sia retto unicamente da considerazioni ed esigenze connesse al perseguimento di obiettivi d’interesse pubblico, oppure sia tale da porre un prestatore privato in una situazione privilegiata rispetto ai suoi concorrenti”.

La pubblica amministrazione, quindi, deve procedere attraverso lo strumento della gara d’appalto anche in presenza di contratti di consulenza conclusi con un'altra amministrazione aggiudicatrice che non persegua fini di lucro.

La pronuncia dei giudici europei prende le mosse dalla questione pregiudiziale sollevata nell’ambito di una controversia tra l’Azienda Sanitaria Locale di Lecce, l’Università del Salento e l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Lecce con riferimento ad un contratto di consulenza stipulato tra l’ASL e l’Università avente ad oggetto lo studio e la valutazione della vulnerabilità sismica delle strutture ospedaliere della Provincia di Lecce.

La domanda verteva, in particolare, sull’interpretazione degli articoli 1, paragrafo 2, lettere a) e d), 2 e 28, nonché dell’allegato II A, categorie 8 e 12, della Direttiva 2004/18/CE relativa al coordinamento delle procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici di lavori, di forniture e di servizi, per come modificata dal Regolamento CE n. 1422/2007.
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