Corte dei conti su Cassa forense: segnali positivi, permane qualche criticità

Pubblicato il 10 giugno 2015

Con determinazione n. 62/2015 assunta all'adunanza del 26 maggio 2015, la Corte dei conti ha fatto il punto sul risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria della Cassa nazionale forense relativamente al biennio 2012 - 2013.

Nel testo della determinazione viene dato atto della “vera e propria” riforma previdenziale avviata, a partire dal 2006, dall'Ente di previdenza degli avvocati, riforma che è intervenuta con misure che hanno interessato sia l'aspetto della contribuzione sia quello delle prestazioni, al fine di determinare un miglioramento dell'equilibrio della gestione.

In sede di conclusioni, viene sottolineato come, nonostante i miglioramenti registrati rispetto alle precedenti proiezioni, permanga, in prospettiva, un periodo (fra l'anno 2043 e il 2049) nel quale il saldo previdenziale assumerebbe segno negativo. Da qui la necessità di una verifica degli esiti della Legge n. 247/2012, e del collegato Regolamento attuativo in materia di iscrizione obbligatoria e della contribuzione minima.

In ogni caso, le criticità riscontrate nel precedente bilancio tecnico, redatto al 31 dicembre 2009, appaiono ridimensionate.

Nel complesso, vengono segnalati alcuni aspetti positivi, quali il tasso di crescita annua del numero degli iscritti attivi; la stabilità del saldo fra entrate contributive e prestazioni; l'aumento registrato nell'avanzo di esercizio nel 2012, nonostante una diminuzione registrata nel 2013 da ricondurre al ridimensionamento delle rettifiche positive di valore operate sugli investimento mobiliari; i positivi risultati economici; un miglioramento fra patrimonio netto e riserva legale.

Per quel che concerne la fase della riscossione dei crediti, viene confermata una difficoltà della Cassa “che richiede una rinnovata attenzione al problema e la predisposizione di adeguate soluzioni organizzative”. 

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