Coronavirus. Giustizia: prime indicazioni e misure operative

Pubblicato il 24 febbraio 2020

Le indicazioni urgenti del ministero della Giustizia a dipendenti amministrativi e utenti, le misure operative della Corte di appello di Milano. OCF: intervento immediato per tutti gli operatori del settore.

Il ministero della Giustizia, dopo le decisioni adottate dal Consiglio dei ministri per fronteggiare l’emergenza “coronavirus”, ha emanato alcune indicazioni urgenti rivolte ai dipendenti amministrativi e agli utenti residenti (o comunque dimoranti) nei Comuni delle zone coinvolte.

Si ricorda che i Comuni interessati dalle misure urgenti di contenimento del contagio - per come indicati nel DL n. 6/2020 contenente “Misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19” e il collegato decreto attuativo - sono:

Tra le indicazioni urgenti per la prevenzione della diffusione del contagio emanate dal Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria (DOG) viene così segnalato che:

Altre due circolari sono state diramate, rispettivamente, dal Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità (DGMC) e dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (DAP).

Misure urgenti da CdA di Milano e Tribunale di Lodi

Contestualmente, si segnalano anche i provvedimenti adottati dalla Corte d’appello di Milano e la nota del Tribunale di Lodi su alcuni primi aspetti organizzativi legati alla malattia diffusiva CODIV 19.

La CdA milanese, con provvedimento del 22 febbraio 2020, ha così disposto, in via precauzionale, che il personale di magistratura, togati e onorari, il personale amministrativo nonché tutte le persone che svolgono stage formativi presso gli Uffici e che siano residenti nei comuni di Codogno, Castiglione d’Adda, Casalpusterlengo, Fombio, Maleo, Somaglia, Bertonico, Terranova dei Passerini, Castelgerundo e San Fiorano, si astengano dall’attività lavorativa/formativa presso tutti gli Uffici giudiziari del Distretto sino a nuova disposizione.

Rispetto poi ai lavoratori impiegati nei servizi essenziali che, secondo l’ordinanza del ministero della Salute del 21 febbraio 2020, sono ammessi al lavoro previa verifica quotidiana dello stato di salute a cura dei datori di lavoro, la Corte d’appello rimanda ai Capi dei vari Uffici e ai dirigenti amministrativi presenti “di valutare l’eventuale ammissione al lavoro con le cautele del caso, anche approntando i necessari contatti e iniziative sia con i medici competenti che con le ATS locali”.

Nella nota del Tribunale di Lodi viene quindi segnalato che, per la presente settimana, l’orario di apertura al pubblico delle cancellerie sarà ridotto dalle 9 alle 11 mentre la sola cancelleria della volontaria giurisdizione osserverà l’orario normale di apertura al pubblico, ricevendo solo i cittadini privati (non gli avvocati) dopo le 11.

Inoltre, ciascun magistrato dell’ufficio viene invitato, in considerazione della necessità di evitare sovraffollamenti e delle limitazioni che impediscono alle parti e ai difensori residenti nell’area indicata di partecipare alle udienze, a decidere se rinviare d’ufficio le udienze o procedere alla loro trattazionevalutando anche l’urgenza e indifferibilità delle singole cause”.

Ordine Avvocati Milano su operatività Uffici

Sul sito dell’Ordine degli avvocati di Milano, dove sono stati diffusi i due provvedimenti appena richiamati, viene sottolineato che eventuali ulteriori informazioni “verranno comunicate tempestivamente a seguito di provvedimenti ufficiali. L’Ordine in questi momenti è costantemente in contatto con i vertici degli uffici giudiziari milanesi, con il Ministero della Giustizia e con la Regione Lombardia”.

Inoltre, è precisato che:

Tra le puntualizzazioni, il COA spiega che le udienze si svolgeranno in modo tale da evitare contatti a distanza inferiore ai 2 metri e mediante un ingresso nelle aule di udienza contingentato.

OCF: intervento urgente per tutti gli operatori Giustizia

Nel frattempo, l’Organismo Congressuale Forense ha diffuso un comunicato con cui chiede al Guardasigilli, Alfonso Bonafede, di intervenire rapidamente “con un provvedimento urgente che tenga in considerazione le esigenze di tutti gli operatori della giustizia nelle aree colpite dal coronavirus”.

L’organo di rappresentanza politica dell’Avvocatura, a mezzo del coordinatore, Giovanni Malinconico, ricorda come le misure sanitarie di contenimento del virus in Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna abbiano già imposto la limitazione della possibilità di movimento delle comunità interessate.

Si tratta di interventi che interferiscono in genere con tutte le attività sociali, ivi incluse le attività giudiziarie, ed ha già comportato l’adozione, come nel caso del Presidente del Tribunale di Milano, di un provvedimento che limita svolgimento delle udienze.

Tuttavia, dato che non si può prevedere “se e a quali territori il problema si estenderà” e “al fine di assicurare che la situazione di emergenza non determini effetti irreparabili sulle esigenze di tutela dei diritti delle persone, senza generare allarmismi e rispettando i principi di uniformità e proporzionalità delle azioni”, viene chiesta la messa a punto, in via di urgenza e con immediatezza, di un pacchetto di interventi, coordinati con gli altri dicasteri e con tutti gli uffici giudiziari, che consentano “la sospensione dei termini sostanziali e processuali e il differimento delle udienze relativamente alle zone per le quali verranno adottate misure sanitarie”.

Si tratta di un problema – conclude la nota – che riguarda non solo il personale degli uffici giudiziari e i magistrati, ma anche gli avvocati e i clienti.

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