Confprofessioni, d'intesa con le parti sociali del settore, ha mobilitato tutti gli enti bilaterali del Ccnl degli studi professionali (Ebipro, Cadiprof e Fondoprofessioni) per dare un aiuto concreto ai liberi professionisti che stanno affrontando gravissime difficoltà sul piano economico e occupazionale causate dalla diffusione del Coronavirus (COVID-19). In particolare, per tutti gli studi professionali interessati dall'emergenza sanitaria l'Ente bilaterale per gli studi professionali (Ebipro) ha varato una serie di misure straordinarie che mirano a erogare:
Inoltre, Ebipro ha definito un protocollo d'intesa con Fidiprof, che riconosce un contributo per rilasciare garanzie su finanziamenti per investimenti o liquidità per 7,5 milioni di euro, con l'obiettivo di favorire l'accesso al credito dei liberi professionisti.
A specificarlo è Confprofessioni, con una notizia pubblicata il 10 marzo 2020.
Gli studi professionali possono accedere alle misure di sostegno al reddito già previste dal Ccnl degli studi professionali. In questi casi, il beneficio consiste in un contributo a sostegno della retribuzione oraria lorda persa in seguito a riduzione/sospensione dell’orario di lavoro. Si lavorerà anche per integrare gli ammortizzatori sociali in deroga.
Sul versante “lavoro a distanza”, sarà previsto un rimborso a favore del datore di lavoro per le spese sostenute nell'acquisto degli strumenti necessari, dai pc ai monitor, ma anche le stampanti e altri dispositivi. L'importo sarà riconosciuto per ogni lavoratore interessato.
Il terzo intervento riguarda un contributo che consentirà l'accesso a finanziamenti per investimenti e liquidità per 7,5 milioni di euro a favore dei liberi professionisti. In questo modo, sarà possibile per questi ultimi accedere alle garanzie statali, rilasciate proprio dal Microcredito centrale, per far fronte alle esigenze di credito per tutta la durata dell'emergenza, ma anche per stimolare la ripresa delle attività al termine della fase emergenziale.
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