La sospensione dei versamenti e degli adempimenti fiscali nelle aree colpite dal Covid-19 trova l’ufficialità con la pubblicazione nella “Gazzetta Ufficiale" n. 48 del decreto MEF 24 febbraio 2020.
Il provvedimento, si ricorda, sospende i versamenti delle imposte, delle ritenute e gli adempimenti tributari, comprese le cartelle di pagamento emesse dagli agenti della riscossione, e quelli conseguenti ad accertamenti esecutivi, per i contribuenti e le imprese residenti o che operano negli undici Comuni interessati dalle misure di contenimento del contagio da Coronavirus.
L’Agenzia delle Entrate, in attuazione di quanto disposto nel decreto MEF, ha diramato le disposizioni attuative alle proprie strutture e a quelle dell’Agenzia delle entrate-Riscossione affinché, nei Comuni interessati, dispongano la sospensione degli adempimenti e dei versamenti tributari, in scadenza tra il 21 febbraio e il 31 marzo 2020.
Nel comunicato stampa di ieri del Direttore Ernesto Maria Ruffini si legge che: “nelle zone interessate sono stati sospesi gli invii di comunicazioni di irregolarità, richieste di documenti per il controllo formale, cartelle di pagamento e atti di recupero dei debiti tributari affidati all’Agente della riscossione”.
La sospensione interessa solo i Comuni che rientrano nella zona rossa. Per essi, infatti, il blocco è generale e riguarda tutti gli adempimenti e i versamenti tributari in scadenza tra il 21 febbraio ed il 31 marzo 2020. Inoltre, per tutto il periodo di sospensione, i sostituti d’imposta con sede legale o operativa negli stessi Comuni non operano le ritenute sui redditi di lavoro dipendente e assimilati e le ritenute sui compensi e altri redditi corrisposti dallo Stato.
Secondo quanto spiega la stessa Agenzia, la sospensione riguarda tutti i cittadini, i professionisti, le imprese (persone fisiche e giuridiche) e gli enti che al 21 febbraio 2020 avevano la residenza, la sede legale o operativa nei territori dei Comuni individuati dall’allegato 1 al Dpcm del 23 febbraio 2020.
Per i contribuenti che rientrano nei Comuni della zona gialla dell'area di contenimento del contagio, invece, restano confermati al 2 marzo tutte le scadenze e gli adempimenti fiscali, anche se i servizi potrebbero subire una sospensione.
Anche l’Inps, al fine di ridurre il rischio di contagio, comunica con una news online che sono state apportate modifiche all’organizzazione del servizio di ricevimento degli utenti.
In Lombardia, in considerazione dell'elevato numero di contagi, sarà concordata con le autorità competenti l'eventuale sospensione dei servizi al front-end fisico e gli utenti, che avevano già prenotato un accesso in sede, saranno contattati per concordare l'attivazione di eventuali servizi alternativi.
Nelle altre Regioni (Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna) sarà garantito l’accesso alla struttura solo per le attività di sportello veloce, ad esempio rilascio PIN e Estratti conto, cedolini pensioni, consegna documenti, garantendo l’afflusso ai locali solo ad un numero di persone regolamentato.
Pertanto, verranno sospesi:
il servizio degli sportelli di linea e la consulenza su appuntamento;
tutte le visite medico-legali, che saranno rimesse in calendario a partire dal 9 marzo 2020.
Le associazioni dei dottori commercialisti hanno accolto favorevolmente la decisione della sospensione dei versamenti e degli adempimenti fiscali per i cittadini della zona rossa, ritenendola "un atto dovuto verso una parte del Paese in difficoltà, che in questo momento non può essere in grado di adempiere a quanto dovuto".
Secondo l’ADC e l’ANC si tratterebbe però di un “misura necessaria, ma non ancora sufficiente” e, pertanto, chiedono che si valuti lo slittamento delle scadenze degli adempimenti fiscali (Liquidazione periodica 4° trimestre, Certificazioni Uniche e Dichiarazioni dei Redditi tardive) anche nelle zone gialle (Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Liguria), almeno al 16 marzo. Tale provvedimento dovrebbe essere esteso anche alle Marche.
Nel comunicato congiunto del 26 febbraio, infatti, le due Associazioni fanno presente che i commercialisti delle Regioni della zona gialla, oltre a dover fronteggiare le difficoltà e il disagio legati alla situazione straordinaria dovuta allo stato di quarantena, si trovano di fronte anche alla chiusura dei servizi e degli uffici pubblici, che di fatto impedisce il normale svolgimento della vita professionale.
Inoltre, chiedono che vengano ricompresi anche i professionisti nell'eventuale provvedimento che prevederà l’erogazione di contributi alle imprese, in quanto questi ultimi lavorano a fianco delle aziende e il loro destino economico è ad esse indissolubilmente legato.
Analogamente, ritengono necessaria la riattivazione della CIG in deroga anche per gli studi professionali, vista anche la massiccia assenza del personale dipendente causata dalla chiusura delle scuole e delle attività ludico-sportive.
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