Netta contrarietà dell’Avvocatura all’ipotesi di modifica dell’art. 16 del Testo Unico sulle spese di giustizia in materia di contributo unificato, per come formulata nell’art. 192 del Ddl di Bilancio.
Tale ultima disposizione - secondo quanto reso noto nelle ultime ore - impedirebbe, al personale di cancelleria, di provvedere all’iscrizione a ruolo della causa civile nel caso di omesso o erroneo pagamento del CU.
Per il Consiglio Nazionale Forense, si tratterebbe di una norma di dubbia costituzionalità che subordina, in concreto, l’esercizio dell’azione giudiziaria al pagamento di una somma di denaro.
A giudizio della presidente Maria Masi “il fine e l’obiettivo sono tristemente chiari: arginare, limitare, contenere, inibire l’accesso alla giustizia a scapito dei cittadini e soprattutto a danno dei più deboli e al contempo caricare di ulteriori responsabilità l’avvocatura, costretta spesso anche se non volentieri ad anticipare gli oneri e le spese di giudizio salvo poi dover procedere a un recupero lento e incerto”.
Il rischio che si corre – continua la presidente del CNF – “questa volta è veramente serio e se si aggiunge a quanto nel corso di questi lunghi e difficili mesi si è tentato di far comprendere, non a vantaggio di una categoria, ma a tutela di principi e di garanzie, allora forse è tempo di comunicare a voce alta e forte che non c'è più tempo per mediare o negoziare su diritti che consideriamo indisponibili perché sono indisponibili”.
Anche secondo l’Organismo Congressuale Forense, la proposta di riforma sul pagamento anticipato del contributo unificato per iscrivere la causa civile al ruolo, pena la nullità del ricorso, contrasterebbe apertamente con l’art. 24 della Costituzione.
L’accesso alla Giurisdizione - ha spiegato il coordinatore OCF – “deve essere assicurato a tutti, senza discriminazioni di censo e senza che l’entità dei costi costituisca elemento dissuasivo”.
La levata di scudi degli avvocati non è passata inosservata atteso che, secondo quanto annunciato da esponenti delle varie forze politiche, la disposizione sul contributo unificato verrà modificata durante il passaggio della manovra in Parlamento (il cui esame è appena iniziato, in Senato).
In proposito, si è parlato di un'eliminazione o una riformulazione della norma, con cancellazione del pagamento anticipato del CU.
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