Contrasto all’evasione e privacy. Le condizioni del Garante alle Entrate

Pubblicato il 04 ottobre 2022

Il Garante per la protezione dei dati personali, con il provvedimento 276 del 30 luglio 2022, reso noto di recente, si è espresso sull’utilizzo delle informazioni contenute nell’Archivio dei rapporti finanziari, a disposizione dell’Agenzia delle Entrate, ai fini della valutazione dei rischi e dei fenomeni evasivi/elusivi.

Nel provvedimento, il Garante ha stabilito le condizioni che l’Agenzia è chiamata a rispettare per scongiurare i rischi di un utilizzo improprio dei dati dei cittadini contribuenti, con la conseguente violazione dei loro diritti.

Si ricorda che l’art. 1 comma 682 della L. 160/2019 ha previsto che, per le attività di analisi del rischio fiscale, con riferimento all’uso dei dati contenuti nell’archivio dei rapporti finanziari, l’Agenzia delle Entrate, anche previa pseudonimizzazione dei dati personali, possa avvalersi delle tecnologie, delle elaborazioni e delle interconnessioni con le altre banche dati di cui dispone, per individuare criteri di rischio utili per far emergere posizioni da sottoporre a controllo e incentivare l’adempimento spontaneo.

A tal fine, l’Amministrazione finanziaria utilizza le informazioni contenute nell’Archivio dei rapporti finanziari, anche interconnesse con quelle presenti nelle altre banche dati a sua disposizione, e, avvalendosi di opportune tecnologie informatiche, “applica le metodologie di analisi più appropriate per individuare i criteri di rischio utili a far emergere le posizioni connotate da un maggior livello di rischio fiscale, inteso come il rischio di operare in violazione di norme di natura tributaria, ovvero in contrasto con i principi o con le finalità dell’ordinamento tributario”, utilizzando, “oltre ai classici metodi deterministici, anche metodi basati sulle moderne tecniche di machine learning e sulle altre soluzioni di intelligenza artificiale”.

Ai fini della valutazione d’impatto, relativa ai trattamenti effettuati dall’Agenzia per analizzare rischi e fenomeni evasivi/elusivi tramite l’utilizzo dei dati presenti nell’archivio dei rapporti finanziari e l’incrocio degli stessi con le altre banche dati di cui dispone l’agenzia delle entrate, si rimanda al decreto del Ministero dell’economia e delle finanze, adottato il 28 giugno 2022 che ha espressamente individuato le modalità di tutela della privacy degli interessati.

Lo stesso Garante della privacy si è espresso su tale provvedimento, individuando alcune condizioni da porre all’Agenzia delle Entrate ai fini della protezione dei dati personali dei contribuenti.

Nello specifico, tra le condizioni poste all’Agenzia delle Entrate dal Garante della privacy vi sono:

ANC, condivisibili le osservazioni del Garante

Nel comunicato del 3 ottobre 2022, l’Associazione nazionale dei commercialisti osserva come nel provvedimento dello scorso mese di luglio, il Garante per la protezione dei dati personali torna a richiamare l’attenzione sull’importanza e l’urgenza di garantire azioni e strumenti efficaci nel gestire la mole di informazioni di cui l’Agenzia delle Entrate dispone.

Secondo il Presidente Cuchel, il recente provvedimento dell’Autorhy ribadisce un concetto sostanziale, che da sempre è evidenziato dall’Associazione Nazionale Commercialisti, ossia che le finalità che appartengono all’Amministrazione finanziaria e che sono certamente nell’interesse della collettività non possono compromettere in alcun modo il rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali dei cittadini contribuenti.

Per tali ragioni è fondamentale richiamare l’attenzione sull’importanza e l’urgenza di garantire azioni e strumenti efficaci nel gestire la mole di informazioni di cui l’Agenzia delle Entrate dispone.

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