Consulenti in piazza per l’ammortizzatore sociale unico

Pubblicato il 30 luglio 2020

Il Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro, insieme alle sue articolazioni locali, ha manifestato ieri in Piazza Montecitorio, per chiedere al Governo e al Parlamento di avviare una “reale interlocuzione con i tecnici”, così da poter adottare i necessari provvedimenti per garantire ai lavoratori “il diritto di vivere del proprio lavoro” e ai professionisti di assisterli in modo “sereno, efficiente ed efficace”.

Dalle parole della presidente, Marina Calderone, la necessità, “alla vigilia della riproposizione di strumenti emergenziali per la gestione dei prossimi mesi, di chiedere un momento di riflessione e razionalizzazione”.

Una riflessione che dovrebbe muovere proprio da ciò che non ha funzionato, a partire dai problemi tecnici e ritardi; dalla complessità degli accordi regionali per l’accesso alla CIG in deroga, fino alla complessità dell’iter per la domanda e ai problemi con l’anticipo bancario della CIG.

Tutti elementi che hanno complicato, se non reso “impossibile” il lavoro dei professionisti.

Per tale motivo, la manifestazione di ieri è servita anche per “rappresentare la rabbia – ha proseguito la Calderone – di colleghi che non riescono a fare bene il loro lavoro e che chiedono di svolgere la propria attività in maniera efficiente, producendo risultati per chi attende una risposta da loro”.

L’occasione è servita, infine, ai consulenti del lavoro anche per rilanciare la loro proposta per l’istituzione di un ammortizzatore sociale unico con causale Covid-19 per tutte le indennità collegate all’emergenza sanitaria, in nome di una necessaria semplificazione degli strumenti di gestione della crisi.

Tale ammortizzatore sociale unico potrebbe, poi, essere implementato, se ritenuto necessario, dalla bilateralità contrattuale ma sulla base di un’intelaiatura normativa stabile ed omogenea per evitare il proliferare di regolamentazioni differenti e quindi di complessa attuazione.

Proponiamo un’alternativa di immediata attuabilità - ha sottolineato la Calderone - senza la presunzione che debba costituire “la” soluzione, ma con la consapevolezza, sorretta dall’esperienza maturata sul campo da decine di migliaia di professionisti, che possa tracciare la direzione corretta di un percorso di riforma il cui inizio non può più essere procrastinato”.

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