Nel corso della prima giornata del Consiglio “Giustizia e affari interni” che si sta tenendo in Lussemburgo, il 12 e il 13 ottobre 2017, i ministri hanno deciso adottare il regolamento istitutivo della Procura europea (EPPO) mediante una cooperazione rafforzata.
Si rammenta che lo scorso 5 ottobre, il Parlamento europeo aveva votato la risoluzione che prevede la costituzione di questa nuova Procura e che spettava al Consiglio l’adozione formale del relativo regolamento.
L’EPPO, che, si prevede, sarà operativa tra il 2020 e il 2021, avrà l'autorità, a talune condizioni, di indagare e perseguire reati di frode ai danni dell'UE e altri reati che ledono gli interessi finanziari dell'Unione.
La cooperazione rafforzata è stata avviata a causa della mancanza di accordo unanime sul progetto di legge; allo stato, hanno aderito alla medesima 20 Stati membri (Italia, Austria, Belgio, Bulgaria, Croazia, Cipro, Repubblica ceca, Estonia, Germania, Grecia, Spagna, Finlandia, Francia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Portogallo, Romania, Slovenia e Slovacchia), mentre gli altri paesi potranno aderirvi in qualsiasi momento.
Il nostro ministro della Giustizia, Andrea Orlando, è intervenuto al dibattito sull'adozione del regolamento istitutivo dell’Ufficio EPPO, sottolineando la convinzione secondo cui “la creazione dell’Ufficio del Procuratore sia un passaggio fondamentale per raggiungere l’obiettivo che si è data l’Unione per stabilire uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia in Europa”.
Per il Guardasigilli si tratta di “un risultato importante che, ad avviso dell’Italia, deve tuttavia costituire non solo un traguardo, ma anche un punto di partenza comune per costruire una Procura europea efficace anche nella lotta contro i reati terroristici, utilizzando il positivo percorso compiuto finora”.
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