Comune soccombente se non ritira le auto lasciate al depositario dopo la rimozione per sosta vietata
Pubblicato il 23 maggio 2011
Il consorzio, che ha stipulato con il comune un contratto per effettuare il servizio di rimozione dei veicoli in sosta vietata, ha diritto ad ottenere che il comune provveda, al termine del contratto, a ritirare le auto che i proprietari non hanno prelevato.
Lo ha sancito la Corte di cassazione, prima sezione civile, con sentenza n.
9751 del 2011 a cui si è rivolto il consorzio chiedendo la condanna dell'ente locale al ritiro dei mezzi e al risarcimento del danno in quanto in base al contratto era stato determinato il compenso per la rimozione delle auto ma non quello per il deposito e la custodia della autovetture presso i depositi del consorzio.
I magistrati hanno rilevato che in base alle clausole del contratto le auto rimosse venivano consegnate al consorzio per la loro custodia in attesa del ritiro da parte dei proprietari. Ciò sottintende un rapporto contrattuale di deposito tra il Comune e la società consorziata da cui emerge l'obbligo del Comune, come depositante, di riprendere i veicoli depositati alla scadenza pattuita.