Competenza per valore nelle cause di impugnazione di delibere condominiali

Pubblicato il 04 agosto 2014 Per determinare la competenza per valore di una causa avente ad oggetto il riparto di una spesa approvata dall'assemblea di condominio, anche se il condomino agisce per sentir dichiarare l'inesistenza del suo obbligo di pagamento sull'assunto dell'invalidità della deliberazione assembleare, occorre fare riferimento all'importo contestato relativamente alla sua singola obbligazione e non all'intero ammontare risultante dal riparto approvato dall'assemblea.

Ed infatti, in generale, ai fini dell'individuazione della competenza, occorre porre riguardo al thema decidendum invece che al quid disputandum, per cui l'accertamento di un rapporto che costituisce la causa petendi della domanda, in quanto attiene a questione pregiudiziale della quale il giudice può conoscere in via incidentale, non influisce sull'interpretazione e qualificazione dell'oggetto della domanda principale e, conseguentemente, sul valore della causa.

Valore indeterminato basso

E' quanto ribadito dai giudici di Cassazione nel testo della sentenza n. 15814 del 10 luglio 2014 e con cui è stato rigettato il ricorso di un legale che aveva agito per il pagamento di quanto a lui asseritamente dovuto a saldo per competenze professionali relative all'attività svolta in favore di un condominio nell'ambito di una controversia avente ad oggetto l'impugnazione di una delibera assembleare.

Il Tribunale, in particolare, aveva determinato i compensi di quest'ultimo ritenendo applicabile lo scaglione di valore “indeterminato basso” in considerazione dell'esito del giudizio, sfavorevole al condominio, e ritenuto che l'acconto corrisposto fosse ampiamente satisfattivo del credito dell'istante.
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