Sulla manovra correttiva emanata dal governo – Dl. n. 50/2017 – scende in campo il Consiglio nazionale dei commercialisti. E’ in preparazione un documento che sarà presentato nelle sedi parlamentari in cui si elencano le criticità presenti nel testo appena reso noto.
Le critiche maggiori sono incentrate sullo split payment la cui applicazione anche ai professionisti comporta seri problemi di liquidità per le categorie. Ma anche la norma che dispone la riduzione del termine per l’esercizio del diritto alla detrazione dell’Iva non è molto gradita: sarebbe necessario permettere di esercitare il diritto alla detrazione con il termine biennale ancora per le fatture 2015 e 2016.
Sulla questione della rottamazione delle liti pendenti il presidente Cndcec Miani ritiene che sarebbe utile allargare l’applicazione alle cause in cui è parte l’agente della riscossione e a quelle relative ai tributi locali.
Dal Cndcec arriva anche un grido di allarme per il costo – di mille euro annui - che dovrebbe gravare sugli studi professionali riguardante il software specifico per la trasmissione telematica delle comunicazioni delle liquidazioni periodiche IVA. La trasmissione va effettuata entro il 31 maggio.
La categoria, fa presente Miani, è in costante insoddisfazione e chiede che, per rendere meno gravoso l’adempimento, “si tenti di uniformare le modalità di trasmissione telematica di questi modelli a quelle tradizionalmente in uso per gli altri adempimenti dichiarativi”.
La preoccupazione è data dalla firma e soprattutto dall’invio telematico dei modelli, in considerazione del fatto che “la trasmissione seguirà una strada del tutto nuova, non essendo utilizzabile per questo adempimento il tradizionale servizio Entratel”.
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