Il presidente AIDC, Ferrari, condivide gran parte delle 12 proposte formulate dal Consiglio Nazionale dei Commercialisti agli Stati Generali della professione, che - spiega in un comunicato - affrontano nel loro insieme specifiche, ma frammentarie tematiche di comune interesse.
Tuttavia, ritiene che sia mancato lo slancio che l'organismo di rappresentanza istituzionale dei dottori commercialisti dovrebbe avere, prendendo sì spunto dalle esigenze della base ma collocando queste esigenze in un luogo specifico e non generico di dialogo tra istituzioni.
Sarebbe stato opportuno, lamenta il presidente AIDC, pretendere almeno la presenza dei dottori commercialisti nel CNEL (“dove siedono tre rappresentanti di CNA, ma nessun collega”): manca ancora l'affermazione del ruolo istituzionale che, appunto, il CN in quanto Ente Pubblico dovrebbe avere, distinguendosi ed integrandosi, ma non sovrapponendosi, alle associazioni sindacali.
Nel comunicato, il presidente AIDC conclude con l'auspicio che sia un primo passo di un cammino che si dirige verso l'alta rappresentanza di cui la categoria ha bisogno e che l'Ascolto, il Rispetto che il CN chiede alla politica siano assunti come premessa e non conclusione delle azioni del CN.
L'ultima considerazione è riservata all'Ascolto ed al Rispetto dovuti alle Associazioni Sindacali di Categoria ed agli iscritti che queste rappresentano da parte del Consiglio Nazionale di categoria, previsti nel programma di mandato ma ancora largamente assenti.
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