Il Consiglio dei notariati dell’Unione Europea (CNUE) ha diffuso un comunicato, datato 29 gennaio 2019, in cui commenta positivamente i regolamenti Ue sul regime patrimoniale tra coniugi e sugli effetti patrimoniali delle unioni registrate, da ieri applicabili per gli Stati membri che partecipano alla cooperazione rafforzata.
I due provvedimenti – ricordano i notai europei – hanno unificato le norme sul conflitto di leggi, individuando, per le coppie con implicazioni transfrontaliere, la legge applicabile e le autorità giurisdizionali competenti a decidere sulla divisione del patrimonio in caso di separazione o di decesso.
Il CNEU porta come esempio quello di una coppia franco-tedesca che vive a Bruxelles: le nuove disposizioni consentiranno loro di scegliere la legge della loro residenza abituale (legge belga) o della loro cittadinanza (legge francese o tedesca), garantendo “una migliore possibilità di pianificazione e quindi una maggiore certezza giuridica”.
Per il Presidente del Consiglio dei notariati europei, Pierre-Luc Vogel, l’applicazione dei due regolamenti costituisce “un’eccellente notizia per i cittadini europei che, per motivi familiari o professionali, intrattengono stretti legami in diversi Stati membri”.
Secondo Vogel si tratterebbe anche di “una sfida che i notai d’Europa sono ormai pronti a raccogliere. Invitiamo adesso gli altri Stati membri ad aderire alla procedura di cooperazione rafforzata.”
Si rammenta che, allo stato, la cooperazione rafforzata coinvolge 18 Stati membri: Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Italia, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovenia, Spagna e Svezia.
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