Il Presidente del Consiglio nazionale forense Andrea Mascherin, alla vigilia della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario 2016 che si celebra a Roma il 3 marzo 2016, fa il punto su alcune questione aperte che riguardano l’Avvocatura.
Prima fra tutte, alla luce della recente nuova condanna inflitta dall'Antitrust al Cnf per condotte anticoncorrenziali, il Presidente constata uno scontro continuo ed una particolare forma di accanimento dell’Antitrust nell'aggredire l’autonomia deontologica dell’Avvocatura
Quanto alla delega per la riforma al codice di procedura civile – nei prossimi giorni all'esame della Camera – Mascherin esprime perplessità per alcuni punti, quali ad esempio l’estensione del rito sommario (che diviene la norma), oppure il favore per un modello processuale basato sullo scambio di memorie, con cui si rischia di mettere nelle mani del giudice pochi elementi per decidere.
Quanto inoltre alla prospettazione di ulteriori interventi sulla geografia giudiziaria, il Presidente non si dichiara favorevole, soprattutto se dovessero implicare dei tagli alle Corti d’Appello o ai nuovi Tribunali.
Contrario anche all'ingresso del socio di capitale nel modello forense, poiché metterebbe a rischio l’indipendenza dell’Avvocatura. In ogni caso non si lascia sfuggire un monito per il Governo, che avrebbe potuto esercitare la delega conferitagli in materia.
Infine, sulle elezioni dei Consigli dell’Ordine, Mascherin dichiara poco convincente la previsione di poter esprimere le preferenze solo per il 50% più uno dei posti di consigliere. Invero, a suo parere, occorre, sì, favorire il ricambio e tutelare le minoranze, ma senza sacrificare la governabilità.
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