Cndcec. Ulteriori risorse, spazio alla proroga

Pubblicato il 07 agosto 2020

C’è spazio per la proroga dei versamenti. È su questo presupposto che il Cndcec, in un comunicato stampa sul decreto Agosto, torna a chiedere lo slittamento dei termini dei versamenti delle imposte risultanti dalle dichiarazioni dei redditi in scadenza il prossimo 20 agosto.

In alternativa, spiega il comunicato, si introduca almeno un meccanismo di esclusione dalle sanzioni per chi regolarizza, entro il 31 ottobre 2020, tutti i versamenti dovuti dallo scorso mese di marzo, anche relativamente ai principali tributi erariali come l’IVA, l’IRAP e le imposte d’atto e non oggetto di sospensione.

Di più. Si sollecita di spostare, almeno al 30 settembre:

Spazio alla proroga. La ricetta dei commercialisti

Massimo Miani, presidente del Cndcec lancia l’appello: “Con il decreto Agosto in rampa di lancio, ci si appresta a mettere in campo ulteriori 25 miliardi di risorse che vanno ad aggiungersi ai circa 80 miliardi dei precedenti decreti sull’emergenza, per un totale che supera i 100 miliardi di euro. Con tali risorse aggiuntive, il Governo è necessario che trovi spazio per disporre la proroga dei versamenti che chiediamo da tempo. Il meccanismo potrebbe essere poi completato con la previsione di una sanzione del 4%, riducibile avvalendosi del ravvedimento operoso, per i versamenti effettuati fino al 31 dicembre 2020”.

La corsa ai pagamenti non rimandati - come i versamenti di IVA, ritenute, contributi previdenziali e premi assicurativi - sta mettendo a dura prova i contribuenti e i loro consulenti. Anche per gli ulteriori adempimenti i tempi si stanno rilevando del tutto insufficienti.

Ad una settimana dalla scadenza per il contributo a fondo perduto, si legge nel comunicato, non si è ancora avuta alcuna certezza sui soggetti ammessi a fruire del beneficio, non essendo stata resa nota una lista ufficiale dei Comuni colpiti da eventi calamitosi i cui stati di emergenza erano in atto alla data del 31 gennaio 2020, esponendo i contribuenti che dovessero presentare indebitamente l’istanza al rischio di conseguenze penali o, comunque, di pesanti sanzioni di carattere amministrativo fino al triplo del beneficio conseguito.

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