Cndcec, misure a favore del ceto medio

Pubblicato il 23 aprile 2024

Durante un'audizione parlamentare tenutasi il 22 aprile 2024, il Consiglio Nazionale dei Commercialisti ed esperti contabili ha espresso posizioni chiare riguardo la necessità di riforme fiscali per sostenere il ceto medio in Italia. Il dibattito si è concentrato sul Documento di Economia e Finanza (DEF) per l'anno 2024, proponendo modifiche mirate a favore di questo strato sociale che, secondo i dati, sostiene un onere fiscale significativo.

La delegazione dei commercialisti, guidata da Rosa D’Angiolella, Consigliera nazionale, e da Pasquale Saggese, coordinatore dell’area fiscalità della Fondazione nazionale della categoria, ha proposto un incremento graduale del secondo scaglione di reddito IRPEF. Attualmente, questo scaglione si applica ai redditi tra 28.000 e 50.000 euro con un'aliquota del 35%.

NOTA BENE: L'obiettivo è elevare la soglia massima a 70.000 euro, inclusione che permetterebbe di alleviare la pressione fiscale sul ceto medio senza alterare l'equilibrio generale delle entrate.

Commercialisti, priorità e investimenti futuri

L'audizione ha messo in luce la consapevolezza dei margini limitati di manovra attuali, tuttavia i commercialisti rimangono fiduciosi che i miglioramenti del quadro macroeconomico possano essere incentivati attraverso politiche fiscali adeguate. Tra le misure prioritarie, è stata ribadita l'importanza del rifinanziamento dei tagli al cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti con redditi fino a 35.000 euro e della riduzione dell'IRPEF per quelli fino a 28.000 euro, nonché la super-deduzione per le nuove assunzioni a tempo indeterminato.

Sul fronte degli investimenti, è stata sollevata la necessità di revisionare le politiche per l’edilizia, in particolare post-Superbonus 110%, suggerendo un utilizzo mirato delle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per incentivare la riqualificazione energetica degli edifici meno performanti e favorendo le fasce di reddito più basse.

Questa serie di interventi, sostenuti da un approccio equilibrato e graduale, si prospetta come essenziale non solo per alleviare il carico fiscale del ceto medio, ma anche per incentivare un ambiente economico più attraente e competitivo in Italia. Con un'imposizione diretta in crescita e una pressione fiscale che rimane tra le più alte in Europa, i commercialisti vedono queste misure come fondamentali per sostenere la crescita economica e lo sviluppo sostenibile del Paese.

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