Il 6 novembre 2019, il Cndcec ha pubblicato sul proprio sito internet il documento “La revisione legale nelle “nano imprese”, riflessioni e strumenti operativi”. La pubblica consultazione si chiuderà il prossimo 20 novembre; eventuali osservazioni possono essere inviate all'indirizzo mail consultazionerevisione@commercialisti.it.
Obiettivo del lavoro del Consiglio Nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili è quello di fornire strumenti di supporto ai commercialisti nello svolgimento degli incarichi di revisione dei bilanci delle nano-imprese, seguendo gli stessi standard professionali di riferimento elaborati per essere applicati anche nella revisione delle società quotate e negli altri Enti di interesse pubblico (principi di revisione internazionali ISA Italia).
Il documento si divide in quattro capitoli dedicati rispettivamente a:
le nano-imprese;
l’identificazione e la valutazione del rischio di revisione nelle nano-imprese;
le risposte ai rischi;
le procedure di revisione applicate al fornitore di servizi contabili.
Le modifiche apportate al nostro Ordinamento, prima dal nuovo Codice della crisi d’impresa e poi dalla Legge n. 55/2019, di conversione con modificazioni del D.L. 18 aprile 2019, n. 32, vedono introdotte delle novità in tema di obbligo di revisione legale per le società a responsabilità limitata.
La nuova disciplina, infatti, amplia lo spazio di applicazione della revisione legale ad una fascia di imprese, comprese tra quelle soggette all’obbligo di redazione del bilancio ordinario e quelle ora perimetrate dall’art. 2477 Codice civile, che viene convenzionalmente ricondotta sotto la denominazione di “nano-imprese”.
Per nano-imprese si intendono non solo quelle imprese che presentano una minore entità dei parametri di bilancio a cui si deve fare riferimento, ma anche particolari caratteristiche.
Come si legge nel documento in consultazione, quindi, “la nano-impresa può intendersi, in senso quantitativo, come quella società che la disciplina del 2019 ha aggiunto all’insieme originariamente previsto dal D.Lgs. 39/2010 e dalla versione ante-riforma dell’art. 2477 c.c. e che è assoggettata all’obbligo di revisione legale”.
Inoltre, "il concetto di nano-impresa può essere interpretato anche dal punto di vista qualitativo, considerandone le caratteristiche economico-aziendali, che finiscono per assumere specifico rilievo ai fini della revisione legale".
Nel documento in consultazione, il Consiglio nazionale dei commercialisti ricorda che l’attività di pianificazione della revisione può essere distinta in due fasi:
1. la definizione della strategia generale di revisione;
2. l’elaborazione di un piano di revisione.
Si specifica, però, che la pianificazione deve essere adattata alla dimensione del cliente, potendo, nell’impresa di minori dimensioni, essere meno ampia e complessa rispetto a quella di maggiori dimensioni.
Pertanto, se la definizione della strategia generale di revisione per una nano-impresa potrebbe non rappresentare necessariamente un’attività complessa o laboriosa, è altrettanto vero - per il Cndcec - che nelle nano-imprese potrebbe, invece, essere necessaria la predisposizione di un piano operativo maggiormente dettagliato che tenga conto del fatto che in tali contesti il sistema di controllo interno è spesso meno formalizzato.
Il Cndcec ha accolto favorevolmente le novità che hanno ampliato la platea delle società soggette all’obbligo della revisione del bilancio, ma, al tempo stesso, è consapevole della complessità e della difficoltà di applicare, nelle aziende di minori dimensioni, i principi di revisione internazionali (ISA Italia) che, dal 1° gennaio 2015, rappresentano gli standard professionali di riferimento per lo svolgimento di tutti gli incarichi di revisione.
Per tale ragione, il Consiglio è favorevole allo sviluppo di un set separato di principi di revisione ad hoc per questa classe di imprese, al fine di consentire lo svolgimento degli incarichi in contesti aziendali di minori dimensioni e complessità.
Come evidenziato anche dal Consigliere nazionale delegato alla materia, Raffaele Marcello, “il Consiglio nazionale sostiene da tempo negli organismi internazionali cui partecipa la necessità di elaborare un set separato di principi specifici per le imprese di minore complessità. Alla luce dei nuovi limiti imposti dal codice della crisi d’impresa, si è ritenuto doveroso un intervento su questo delicato tema. Se già la fascia dimensionale delle imprese di minori dimensioni aveva coinvolto il Consiglio nazionale dei commercialisti in un processo di produzione di strumenti al servizio di una revisione “scalata”, a favore degli iscritti agli ordini territoriali locali, a maggior ragione si pone l’esigenza di far fronte all’ennesima sfida che la revisione legale pone al mondo della professione".
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