Relativamente agli Ordini territoriali delle zone interessate dal coronavirus, il Consiglio nazionale dei commercialisti decreta lo stop delle attività di formazione professionale.
Le riunioni, inoltre, dovranno avvenire in modalità remota.
Il 3 marzo 2020 il Cndcec terrà una riunione straordinaria per fare il punto su eventuali ulteriori criticità che dovessero emergere nei prossimi giorni e sugli aspetti di specifica rilevanza per gli Ordini e per gli iscritti legati all’emergenza in atto.
A dare istruzioni, il presidente nazionale, Massimo Miani, nell’informativa 15 del 24 febbraio 2020: “Sulla base delle indicazioni diramate dalla Protezione civile e dalle prefetture nelle zone interessate dalla diffusione del coronavirus in questi ultimi giorni, invito tutti ad attenersi alle stesse per quanto riguarda anche le attività programmate presso gli Ordini o da voi promosse e partecipate in altre sedi. In particolare, nelle Regioni definite a rischio vanno sospese le attività formative, mentre le riunioni dei Consigli e di gruppi di lavoro potranno essere organizzate in modalità remota”.
I crediti formativi per l’anno 2020 verranno rimodulati dal Consiglio sulla base della durata dell’emergenza e del conseguente blocco delle attività formative.
Nella nota, il presidente Miani informa che il Consiglio nazionale sta contattando i Ministeri e le Agenzie di riferimento per quanto riguarda l’impatto e le determinazioni relative alle attività professionali e dei contribuenti assistiti. Pertanto, ulteriori criticità che emergeranno nei prossimi giorni e di specifica rilevanza per gli Ordini e gli iscritti saranno oggetto di considerazione nella riunione straordinaria del 3 marzo 2020.
Le attività presso la sede del Consiglio nazionale.
Da subito e fino a lunedì 2 marzo 2020, a fini precauzionali, sono sospese:
Intanto, la Cassa ragionieri delibera la sospensione di contributi per gli iscritti nelle aree interessate. La stessa provvederà con sussidi straordinari al sostegno degli iscritti presenti nei territori sottoposti a quarantena.
Il presidente Pagliuca spiega: “I professionisti in difficoltà, residenti o aventi sede operative in uno dei comuni interessati dal fenomeno, potranno inoltrare una domanda per la concessione di un sussidio come previsto dal regolamento per i trattamenti assistenziali nei casi di eventi straordinari”.
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