Cndcec: 730 precompilato e visto di conformità, responsabilità troppo onerose
Pubblicato il 30 ottobre 2014
Il presidente del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili (
Cndcec), Gerardo
Longobardi, durante l'audizione alla Commissione parlamentare di vigilanza sull'Anagrafe tributaria, ha lamentato il rischio troppo alto che correranno i professionisti nell'affare 730 precompilato (delega fiscale, legge
23/2014).
Inoltre, ha chiesto che almeno
l'Agenzia delle entrate metta a disposizione dei professionisti il software e le istruzioni sin dall'inizio dell'anno.
E lo stesso presidente Longobardi ha presentato la questione anche nel primo dei due giorni di
assemblea degli Ordini territoriali Cndcec, a Roma.
I rischi per gli intermediari
Sarà soltanto dal 2016 che “
il patrimonio informativo a disposizione dell'agenzia delle Entrate si arricchirà dei dati del sistema tessera sanitaria (ricette del Servizio Sanitario Nazionale)”. Ciò significa che, solo su questa base,
circa il 71% dei 20 milioni di dichiarazioni precompilate dovrà essere integrato.
E le sanzioni non sono tenere: “
100 euro per ogni certificazione omessa, tardiva o errata, senza la possibilità di applicare la norma in tema di concorso di violazioni e continuazione”, ex articolo 12 del dlgs
472/1997, che permette di commutare “
un'unica sanzione, seppur maggiorata, per chi commette, anche con più azioni od omissioni, diverse violazioni formali”.
Inoltre: “
la norma prevede che in caso di visto di conformità se ci sono errori il commercialista è tenuto a pagare le sanzioni, le maggiori imposte e i relativi interessi”.
Quest'ultima regola, a detta del presidente e dei vertici Cndcec, è ad alto rischio di incostituzionalità, ponendosi in contrasto con l'articolo 53 della Costituzione che al primo comma recita: “
Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva”. Ma la capacità contributiva è propria di ogni contribuente e non del commercialista che lo assiste.
A margine dell'assemblea una proposta:
valutare la possibilità di pagare iscrizione e contributi con l'F24, che dà la possibilità di compensare i debiti contributivi con i crediti fiscali.