La Cassazione, con sentenza n. 24710 depositata ieri, ha confermato l'ordinanza del Tribunale di sorveglianza di Lecce con la quale era stato respinto il reclamo avanzato da un immigrato irregolare avverso il provvedimento di espulsione dello stesso; il reclamo del clandestino era fondato sull'assunto della sua convivenza stabile con una donna italiana. Secondo la Corte, tuttavia, il divieto di espulsione del cittadino extracomunitario coniugato con una cittadina italiana o del convivente con parenti entro il quarto grado con cittadino italiano, riguarda persone che si ritrovano in una situazione di certezza di rapporti giuridici, situazione assente nel caso di convivenza more uxorio. I giudici di legittimità hanno sottolineato, in particolare, come non sia possibile estendere l'equiparazione tra famiglia legittima e famiglia di fatto relativamente ad una materia, come quella dell'immigrazione clandestina, regolata da norme di ordine pubblico. In realtà, l'obbligo di espulsione incontra solo i limiti espressamente previsti dalla legge.
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