CIGO: termini più lunghi per la domanda, ma i soldi vanno comunque anticipati

Pubblicato il 17 novembre 2016

Armando è un’ex-guardia giurata, ma da qualche anno ha deposto rivoltella, fondina e uniforme per dotarsi di badile, scalpello e cazzuola: così, grazie a qualche denaro paterno, ha deciso di aprire l’azienda “Armato di cemento sas”.

Ultimamente però le cose non vanno come s’immaginava. Le precipitazioni in stile monsonico degli ultimi mesi e le tavole della legge che Armando legge sui tavoli del bar, rafforzano in lui l’idea che le mezze stagioni non esistano più e che il Gran Premio di San Marino potrebbe a breve diventare una tappa della Parigi-Dakar o disputarsi con imbarcazioni di fortuna tra le mangrovie della foresta pluviale.

Fatto sta che, luoghi comuni o meno, il maltempo c’è e l’attività edile dell’azienda “Armato di cemento sas” è praticamente ferma. “Chiediamo subito la Cassa Integrazioni Guadagni Ordinaria, siamo ancora nei termini – esordisce il consulente del lavoro – Non abbiamo solo 15 giorni, il termine per la presentazione slitta alla fine del mese successivo rispetto a quello in cui si è verificato l’evento sospensivo se questo è dipeso da circostanze oggettivamente non evitabili” (art. 2, comma 1 lett. a) del D.lgs. 185/2016).

“Fantastico, sono stufo di tirare fuori i soldi senza incassare – ribatte un ringalluzzito Armando – Era ora che pagasse l’Inps!”.

“In realtà non funziona proprio così… – balbetta il tentennante consulente dinanzi allo sguardo torvo di Armando – L’80% della retribuzione va comunque anticipato: se l’Inps autorizza la CIGO poi rimborsano tutto, altrimenti dobbiamo rielaborare il Libro Unico del Lavoro e aggiungere anche il restante 20%, lo sapremo fra qualche mese!”.

“Quindi intanto si paga, poi per l’eventuale rimborso c’è tempo, è disarmante… – afferma Armando scuotendo la testa – Proprio in questi giorni di elezioni americane, sui giornali letti al bar sono incappato in una frase attribuita all’ex-presidente degli Usa Ronald Reagan: il contribuente è uno che lavora per lo Stato senza essere un impiegato statale”.

Le considerazioni espresse sono frutto esclusivo dell’opinione degli autori e non impegnano l’amministrazione di appartenenza

Ogni riferimento a persone esistenti e/o a fatti realmente accaduti è puramente casuale

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