La normativa antiriciclaggio impone ai professionisti l’adozione di una serie di stringenti misure preventive tra le quali l'adeguata verifica della clientela, la segnalazione delle operazioni sospette, la conservazione dei dati.
Verificare preliminarmente se sussiste l’obbligo di effettuare l’adeguata verifica della clientela (modalità ordinaria o rafforzata) o se la prestazione professionale richiesta è ricompresa tra le operazioni escluse (modalità semplificata), mediante compilazione delle dichiarazioni del cliente per la identificazione, anche al fine di ottenere informazioni sullo scopo e sulla natura prevista della prestazione professionale, e l’utilizzo della scheda valutazione della clientela secondo l'approccio basato sul rischio. |
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Verificare se sussistono particolari problematiche che fanno propendere per l’astensione dall’incarico. |
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Identificare il cliente sul registro antiriciclaggio o nell’archivio unico informatico mediante un documento d’identità in corso di validità e verificare il potere di rappresentanza. |
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Identificare il titolare effettivo (operazione esclusa nel caso di modalità semplificata) mediante compilazione della dichiarazione del cliente per identificazione del titolare effettivo. |
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Aggiornare costantemente il registro (o archivio unico informatico) e il fascicolo antiriciclaggio della clientela (inserendo tutte le variazioni del legale rappresentante, del titolare effettivo, dei dati della ditta o della società, delle scadenze delle cariche sociali, della natura e scopo della prestazione professionale, ecc.). |
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Consegnare l’informativa antiriciclaggio al personale dipendente e ai collaboratori, firmata dal titolare dello studio, con copia firmata “per ricevuta” dal dipendente o collaboratore, da conservare agli atti. |
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Predisporre un’adeguata formazione periodica in materia di antiriciclaggio ai dipendenti e ai collaboratori e redazione del verbale di riunione formativa con firma del titolare dello studio e dei dipendenti e collaboratori presenti all’incontro (da effettuarsi almeno una volta all’anno). |
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Predisporre una cartellina degli adempimenti antiriciclaggio nei confronti dei dipendenti e collaboratori dello studio, nella quale inserire:
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Segnalare all’UIF (Unità d’Informazione Finanziaria) qualsiasi operazione conosciuta o sospettata che possa ritenersi collegata ad operazioni di riciclaggio e finanziamento al terrorismo. La segnalazione deve essere effettuata senza ritardo, ove possibile prima di eseguire l’operazione, appena il segnalante viene a conoscenza degli elementi di sospetto. Le segnalazioni non comportano violazione in ordine agli obblighi del segreto professionale e vanno inoltrate anche se l’operazione sospetta non ha avuto luogo, per sospetti o rifiuto. |
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Evitare di comunicare al cliente o a terzi interessati che si farà o si è fatta la segnalazione all’UIF. Il professionista ha solo la facoltà di dissuadere il proprio cliente dal mettere in atto un’attività criminosa. |
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Segnalare alla competente Ragioneria Territoriale dello Stato, mediante comunicazione di irregolarità per transazioni in contanti a mezzo raccomandata A/R, entro 30 giorni da quando il professionista ha preso cognizione dei movimenti sospetti. |
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Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
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