Il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ha bocciato, ieri, l’ipotesi di fusione delle Casse, definendola “né probabile né auspicabile”, a tutela dell’intangibilità dei diritti dei soggetti rappresentanti. Il no dei dottori alla cassa unica deriva dalla necessità “di determinare regole e pesi idonei a considerare il differenziale”. Nella nota del Consiglio viene ribadito, però, che l’intero progetto dell’Albo unico non è in discussione, poiché rappresenta “l’evoluzione della professione economico-giuridico-contabile, e soprattutto dei dottori commercialisti”. Dal fronte dei ragionieri si registra la risposta del vice presidente del Consiglio dei ragionieri, Distefano, che ribadisce “ dei ragionieri ha un equilibrio di lunghissimo periodo che le consentirà di vivere con tranquillità” anche senza la fusione con i dottori commercialisti.
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