Casse previdenziali, riconoscimento autonomia dall’Agenzia delle Entrate

Pubblicato il 21 febbraio 2019

Le Casse di previdenza dei professionisti stanno ricevendo in questi giorni una lettera da parte dell’Agenzia delle Entrate-riscossione con la quale, nel riconoscere la peculiarità del sistema delle Casse e la loro autonomia, la stessa si impegna a non procedere all'automatica cancellazione del debito previdenziale e a comunicare alle Casse i nominativi di chi ha fatto richiesta di “saldo e stralcio”.

Lettera AdER alle Casse: autonomia salva

La conferma arriva dalle Casse che hanno affidato il recupero dei contributi ad Agenzia Entrate-riscossione, come per esempio la Cassa previdenziale dei dottori commercialisti (Cnpadc) o l’Ente dei biologi (Enpab).

Ieri, il presidente della Cnpadc, Walter Anedda, a margine di un convegno che si è tenuto a Roma, ha rassicurato i propri iscritti sul fatto che la Cassa previdenziale dei dottori commercialisti potrà passare al setaccio le domande di “saldo e stralcio” pervenute all'Agenzia Entrate-riscossione e Riscossione Sicilia, per verificare - “prima che si proceda con qualunque operazione” di estinzione dei debiti - se si tratta, o meno, di istanze relative ad iscrizioni a ruolo oggetto di accertamento, in conformità con quanto previsto dalla legge di Bilancio per l'anno in corso (Legge n.145/2018).

Analogamente, il presidente dell’Enpab ha ricordato come la Legge di Bilancio per il 2019 abbia "previsto la possibilità di estinzione dei debiti affidati all'agente della riscossione dal 2000 al 2017 derivanti, tra l'altro, dall'omesso versamento dei contributi dovuti dagli iscritti alle Casse previdenziali professionali, con esclusione di quelli richiesti a seguito di accertamento", ossia il provvedimento di “saldo e stralcio”.

Il saldo e stralcio rischia di creare aspetti negativi per gli Enti sul piano patrimoniale con danni per gli iscritti, che, magari, aderiscono convinti di poter avere un beneficio, scoprendo, poi, di ritardare così l'andata in pensione, perché non viene regolarizzata, con l'estinzione del debito, la posizione contributiva.

Casse previdenziali: saldo e stralcio ai professionisti con nulla osta dell’Ente

Allarmate da tutto ciò, nel mese di gennaio 2019, le Casse previdenziali dei professionisti avevano scritto all'Agenzia, e per conoscenza alla Corte dei conti, facendo presente che la Legge 145/2018 esclude espressamente dalla sanatoria i carichi pretesi a seguito di accertamento (articolo 1, commi da 184 a 198), richiedendo che per verificare se le somme previdenziali non versate dai professionisti siano state già accertate è necessario consultare la Cassa.

Dunque, invitavano l’Agenzia delle Entrate a non procedere all'applicazione delle disposizioni normative, in primo luogo per la posizione di autonomia riconosciuta dal Legislatore alla Cassa in funzione della propria natura giuridica di diritto privato e, in secondo luogo, perché la definitività dell’accertamento per i crediti contributivi previdenziali è in re ipsa trattandosi di obblighi di pagamento di debiti certi, scaduti ed esigibili.

L’Agenzia, con le recenti missive, ha riconosciuto fondate le osservazioni degli enti previdenziali e ha confermato che si atterrà alle indicazioni ricevute.

Al momento dunque, non si conosce quale sarà l’impatto economico di questa presa di posizione, si sa solo che le domande per il “saldo e stralcio” vanno presentate entro aprile ed entro ottobre si saprà se è stata accettata.

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