Cassa forense, insieme agli enti previdenziali privati di ingegneri e architetti, medici e odontoiatri, ragionieri e impiegati e dirigenti dell’agricoltura, hanno reso nota l’intenzione di entrare nel capitale sociale della Banca d’Italia, attraverso l’acquisizione di una quota complessiva di almeno il 10%.
E’ quanto si apprende in un comunicato pubblicato sul sito dell’ente di previdenza degli avvocati il 19 novembre 2015.
I presidenti delle Casse coinvolte sottolineano la valenza di detta operazione con la quale circa un milione di professionisti italiani “si impegnano concretamente a intervenire a sostegno del sistema Paese”.
Accanto a un aspetto finanziario sostenibile viene, infatti, evidenziata la “scelta dal forte valore simbolico” operata, quale messaggio di fiducia nei confronti della Banca d’Italia, da sempre riferimento per la vita economica, e non solo, dell’Italia.
La scelta – conclude il comunicato - testimonia l’interesse dei professionisti “ad agire con modalità sempre più efficaci per affiancare il Paese nell’uscita definitiva dalla crisi”.
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