Cassa forense al ministro del Lavoro: ricongiunzione dei contributi gestione separata

Pubblicato il 23 luglio 2015

Come anticipato nel corso di un convegno tenuto dall’Aiga il 17 luglio 2015 a Massa Lubrense, il presidente della Cassa forense, Nunzio Luciano, ha provveduto a sollecitare il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti, sulla questione relativa alla ricongiunzione alla Cassa forense dei periodi assicurativi versati dagli avvocati alla Gestione speciale dell’INPS.

Luciano, in particolare, ha inviato una lettera, anticipata via mail e datata 21 luglio 2015, al ministro Poletti con cui viene segnalata la problematica relativa alla normativa vigente in tema di ricongiunzione dei periodi assicurativi maturati presso diverse gestioni.

Il riferimento che interessa i legali riguarda il periodo antecedente al 2013, concernendo la possibilità di ricongiungere eventuali “contribuzioni versate alla gestione speciale INPS e che resterebbero, altrimenti, silenti”.

Prima della riforma dell’Ordinamento previdenziale forense, – con la quale è stata sancita  l’iscrizione obbligatoria alla Cassa di Previdenza Forense di tutti gli iscritti negli Albi di Avvocato, indipendentemente dall’entità del reddito prodotto - i giovani avvocati erano tenuti a versare, per pochi anni e con regole in realtà poco chiare ed univoche, la propria contribuzione previdenziale alla gestione speciale INPS, prima di confluire nella Cassa previdenziale di categoria.

La questione – ricorda Luciano – è stata recentemente richiamata anche dal Presidente dell’INPS, Tito Boeri, nella sua relazione annuale al Parlamento.

Cassa forense – si legge nella lettera – “è disponibile a collaborare alla revisione e al superamento dell’attuale normativa e sollecita, al riguardo, l’apertura di un tavolo tecnico di confronto, sotto l’egida Ministeriale, con la partecipazione di tutte le gestioni interessate”.

La questione è di particolare attualità se solo si considerano le migliaia di lettere di accertamento contributivo INPS che hanno raggiunto, nell’ultimo mese, gli avvocati che, nel 2009, non erano iscritti né alla Gestione separata dell’INPS né alla Cassa forense.

Gli avvocati coinvolti – come sottolineato dal presidente della Cassa, Luciano - oltre a un esborso economico non indifferente a causa delle sanzioni e interessi loro imputati, rischiano di “veder vanificati i loro sforzi”, dal momento che con l’eventuale versamento alla gestione separata Inps non si ha, allo stato, la possibilità di effettuare alcun ricongiungimento con la Cassa previdenziale forense.

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