Camere di Commercio Restyling con scivolo

Pubblicato il 10 novembre 2016

Nel Consiglio dei ministri del 9 novembre 2016 è stato approvato, in secondo esame preliminare, il decreto legislativo recante attuazione della delega di cui all’articolo 10 della Legge n. 124/2015, per il riordino delle funzioni e del finanziamento delle Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura.

Riforma Camere di Commercio

In un'ottica di razionalizzazione ed efficientamento delle Cciaa, il provvedimento prevede che, entro 180 giorni dalla sua entrata in vigore, il numero complessivo delle Camere di commercio si dovrà ridurre da 105 a 60, fermo restando il rispetto dei seguenti vincoli direttivi:

- almeno una Camera di commercio per Regione;

- accorpamento delle Camere di commercio con meno di 75mila imprese iscritte.

L'alleggerimento dei costi di funzionamento delle Camere di commercio passa, poi, attraverso ulteriori quattro azioni che riguardano:

- la riduzione del diritto annuale a carico delle imprese del 50%;

- la riduzione del 30% del numero dei consiglieri;

- la gratuità per tutti gli incarichi degli organi diversi dai collegi dei revisori;

- una razionalizzazione complessiva del sistema attraverso l’accorpamento di tutte le aziende speciali che svolgono compiti simili, la limitazione del numero delle Unioni regionali ed una nuova disciplina delle partecipazioni in portafoglio.

Scivolo personale in esubero

Il nodo centrale di tale processo di razionalizzazione è però rappresentato dal personale che risulterà in esubero al termine dello stesso. A tal proposito, nel testo del provvedimento portato in Consiglio dei ministri spunta l'ipotesi di uno scivolo per il personale delle Camere di commercio e delle loro aziende speciali interessate dal piano di razionalizzazione previsto dalla riforma.

Lo scivolo consiste nella possibilità di chiedere l’uscita anticipata per il personale che matura i requisiti previdenziali entro i tre anni successivi. L’uscita anticipata è su opzione dell’interessato.

Per coloro che optano per l'uscita anticipata è previsto un assegno straordinario pari al 60% del trattamento economico fondamentale e accessorio, con l’esclusione delle voci variabili.

Oltre all’assegno straordinario, è poi garantito il pagamento dei contributi ancora da versare per la prosecuzione in forma volontaria fino alla maturazione dei requisiti.

La copertura finanziaria dello scivolo arriverà direttamente dalle Camere di commercio e dalle aziende speciali, che potranno mettere a disposizione fino a 20 milioni di euro complessivi nel triennio recuperandoli dai proventi di servizi a terzi.

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