Il percettore del Reddito di Cittadinanza deve recarsi almeno una volta al mese presso il Centro per l'impiego per conservare il sussidio. Infatti, non sarà più possibile il collegamento “da remoto”, come accade ora. Inoltre, dopo una assenza ingiustificata scatterà la decadenza.
A prevederlo è l'ultima bozza del disegno di legge di Bilancio 2022, che lievita di almeno 34 articoli. Confermata, inoltre, per un anno l’“opzione donna” con 35 anni di contributi e 58 anni d'età (59 anni alle autonome) da maturare, quindi, entro il 31 dicembre 2021.
Diverse le novità sul RdC, a cominciare da un maggior vincolo dell'erogazione alla ricerca attiva di un posto di lavoro. Il beneficiario è tenuto, tra l'altro, a seguire le indicazioni del “Patto per il lavoro” sottoscritto presso il centro per l'impiego. Sul punto, la Manovra 2022 prevede che la ricerca attiva del lavoro venga verificata, presso il predetto Centro per l'impiego, almeno con frequenza mensile e “in presenza”.
La Manovra 2022 prevede, ancora, una semplificazione degli adempimenti: chi chiederà il RdC dichiarerà automaticamente l'immediata disponibilità a lavorare, per sé e per tutti i soggetti maggiorenni del nucleo familiare (quindi non occorrerà più fare la DID).
Il beneficiario di RdC, in caso di variazione della condizione occupazionale per avvio di attività d'impresa o di lavoro autonomo da parte di uno o più componenti il nucleo familiare, è tenuto a farne comunicazione all'Inps entro 30 giorni dall'inizio dell'attività, a pena di decadenza dal sussidio. La Manovra 2022 anticipa il temine d'adempimento al “giorno antecedente all'inizio” della nuova attività.
Infine, vi è un “taglio” al sussidio, dell’importo di 5 euro mensili a partire dal mese successivo a quello durante il quale è stata rifiutata l'offerta congrua, nell'ipotesi di rifiuto di un'offerta congrua.
Prorogato, anche per il 2022, il meccanismo di pensionamento “opzione donna” per le lavoratrici, pubbliche e private, dipendenti o autonome, che entro il 31 dicembre 2021 avranno compiuto 58 anni d'età (59 se autonome) e almeno 35 anni di contributi. Riceveranno la pensione calcolata con il sistema contributivo dopo una “finestra” di 12 (dipendenti) o 18 mesi (autonome). Il personale delle scuole potrà fare domanda entro il 28 febbraio 2022.
Cessione e sconto in fattura anche per i bonus ordinari per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2024. Confermate le indiscrezioni sulla proroga anche di questa modalità alternativa all'utilizzo della detrazione fruibile per l'ecobonus, la ristrutturazione edilizia, il sismabonus e il bonus facciate.
Con riferimento alle disposizioni introdotte nella versione aggiornata del disegno di legge, infatti, i soggetti che sostengono, negli anni dal 2020, al 2024, le spese per gli interventi agevolati, oltre che nel 2025 agli interventi che danno diritto al 110%, di cui al co. 7-bis dell'art. 121 del D.L. n. 34/2020, possono optare, in luogo dell'utilizzo diretto della detrazione in sede di dichiarazione dei redditi, alternativamente, per lo sconto sul corrispettivo dovuto, fino a un importo massimo pari al corrispettivo stesso, anticipato dai fornitori che hanno effettuato gli interventi e da questi ultimi recuperato sotto forma di credito d'imposta, di un importo pari alla detrazione spettante, con facoltà di successiva cessione del credito ad altri soggetti.
Due nuovi fondi pluriennali guardano poi alla manutenzione straordinaria delle strade (3,35 miliardi dal 2022 al 2036) e alla “mobilità sostenibile” (2 miliardi fino al 2034).
Altri due miliardi fra 2022 e 2036 serviranno per la manutenzione delle scuole. Le novità guardano però anche alla spesa corrente: per liberare in particolare quella delle Regioni oltre a quella degli enti locali, arriva la possibilità di rinegoziare i prestiti ottenuti dal 2013 per il pagamento dei debiti commerciali che oggi pagano interessi superiori al 3%.
Qualche correttivo interessa anche il capitolo fiscale. Il fondo “taglia tasse” stanzia 8 miliardi per il 2022 e altri 8 per l’anno successivo da utilizzare per ridurre il cuneo fiscale, o in alternativa riscrivere le aliquote e le detrazioni IRPEF oppure ritoccare il bonus dei 100 euro e l’ulteriore detrazione da lavoro dipendente. In ultima istanza la scelta potrebbe ricadere su una riduzione dell'aliquota Irap.
Il capitolo più discusso nelle riunioni tecniche è stato certamente quello del Superbonus, dove alla fine le scelte iniziali sono state modificate soltanto sulla cedibilità dei crediti e degli sconti in fattura degli incentivi edilizi diversi dal 110%. Infatti, sia la cedibilità dei crediti sia gli sconti in fattura per ecobonus, facciate, ristrutturazioni e sismabonus sono state prorogate al 2024. Allo stesso tempo, però il Governo ha approvato un decreto legge che potenzia i controlli del Fisco nell'accertamento e nel contrasto al riciclaggio. Nessuna modifica, invece, al limite Isee di 25mila per il 110% nelle unità unifamiliari fino al 31 dicembre 2022, che dovrebbe essere però rivisto in Parlamento.
Per le imprese del Sud c’è poi la misura che sblocca il credito d’imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno per il 2022. La misura è già prevista dalla legislazione vigente ma per consentirne la fruizione da parte delle imprese è stata necessaria una correzione facendo riferimento alla nuova Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027.
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