Legge di bilancio 2018 Voluntary per contanti e stretta compensazioni Iva

Pubblicato il 19 settembre 2017

Al Convegno "Date a Cesare quel che è di Cesare", tenutosi a Milano il 18 settembre 2017, ha partecipato anche la sottosegretaria alla presidenza del consiglio Maria Elena Boschi, che ha colto l'occasione per annunciare quelli che quasi sicuramente saranno i nuovi capisaldi della prossima Legge di Bilancio.

Accanto alla possibilità di un’ulteriore estensione dello split payment a nuovi settori e all’introduzione dell’obbligo della fatturazione elettronica tra privati nelle transazioni B2B, si fa sempre più concreta l'ipotesi di una nuova misura per l'emersione del contante, detenuto, per esempio, nelle cassette di sicurezza, oltre a quella di una nuova stretta sulle compensazioni Iva.

Voluntary disclosure per il contante

Nel riportare i numeri più che soddisfacenti del recupero di evasione (le somme recuperate nel 2017 salgono a 20 miliardi), la Boschi ha evidenziato come grazie al lavoro di squadra con la Guardia di finanza e le procure sono stati fatti importanti passi avanti ed, ora, è necessario farne degli altri.

Così, tra le ipotesi allo studio si profila anche quella di una nuova sanatoria indirizzata, in particolar modo, all'emersione del nero dei contanti, che non è stato dichiarato ed è presente nelle case.

L'idea che sta prendendo forma tra i tecnici, e che potrebbe essere inserita nel decreto fiscale collegato alla prossima legge di bilancio, è quella che vorrebbe un sanatoria articolata nel seguente modo: un forfait sulle somme da far emergere e il vincolo di investire una quota in titoli di Stato.

L'apertura di un dossier che analizza l'ipotesi di una collaborazione volontaria sul contante presente nelle cassette di sicurezza è stata confermata anche dal procuratore capo della Repubblica di Milano, Francesco Greco, che ha stimato l’ingente patrimonio presente presso le cassette di sicurezza o altri luoghi in circa 200 miliardi di euro.

Sul modo di attuare tale sanatoria volontaria si stanno raccogliendo proposte.

Stretta sulle compensazioni Iva

Nel pacchetto fiscale dovrebbe rientrare anche una nuova stretta sulle compensazioni dei crediti Iva, con l’ipotesi di abbassare il limite delle compensazioni automatiche a 2.500 euro. Non è ancora deciso se la stretta sull'evasione Iva rientrerà nella Legge di bilancio oppure nel collegato fiscale, ciò che appare quasi certo è l'impegno in tal senso, visto che dagli ultimi dati del MEF, riferiti ai primi sette mesi del 2017, risulta che le compensazioni Iva sono cresciute dell’11,2%.

Dal Ministero dell'Economia fanno sapere che la ripresa delle compensazioni è da attribuire principalmente al decreto fiscale dello scorso anno, che ha anticipato dal 30 settembre al 28 febbraio 2017 la presentazione della dichiarazione Iva annuale.

La convinzione che nei prossimi mesi il valore delle compensazioni Iva si attenuerà, anche per effetto della manovra correttiva, sta spingendo i tecnici ad ipotizzare un ulteriore intervento restrittivo in grado di consentire recuperi di circa 300 milioni annui per il 2018 e il 2019.

Rottamazione bis cartelle Equitalia e pacchetto immobili

Si fa sempre più probabile l'inserimento nella prossima legge di bilancio anche di una rottamazione-bis delle cartelle di Equitalia.

Allo studio vi sono due ipotesi;:

Nel "pacchetto immobili” vi dovrebbero rientrare, invece, interventi per favorire alienazioni mirate di “proprietà pubbliche” e, soprattutto, misure in favore dei cittadini.

L'intervento di Ruffini (Agenzia Entrate)

Al Convegno “Date a Cesare quel che è di Cesare”, organizzato dal Centro di ricerca sulla fiscalità etica, il Direttore delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, nel suo intervento ha puntato l'attenzione sulla dichiarazione precompilata estesa a tutti i contribuenti, dove il Fisco diventa consulente e non più solo controllore, e sulle banche dati totalmente integrate, incentrate sulla persona e non sulla pratica.

Sempre in un ottica di collaborazione tra il Fisco e i cittadini, Ruffini ha, poi, specificato che “è l’Agenzia che deve adattarsi al tessuto produttivo del Paese, non possiamo chiedere a cittadini e imprese di adattarsi a noi”. In tale ottica, si inserisce l'impegno dell'accrescimento e del miglioramento dei servizi resi ai cittadini.

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