Avvocatura e Guardasigilli: più scontro che incontro

Pubblicato il 04 luglio 2013 L'Avvocatura non ha partecipato all'incontro del 3 luglio che la stessa aveva richiesto con urgenza al Guardasigilli, Annamaria Cancellieri, a seguito dell'approvazione da parte del Governo del Decreto “fare” contenente il ripristino della mediazione obbligatoria e diverse misure di smaltimento dell'arretrato civile.

La mancata partecipazione è spiegata in una lettera del Consiglio nazionale forense inviata al presidente del Consiglio, Enrico Letta, e al ministro della Giustizia medesimo, dove si fa presente che le espressioni pubbliche di quest'ultimo nei riguardi della categoria forense “non appaiono adeguate al suo ruolo istituzionale e gravemente lesive della dignità e dell'alta funzione che la Costituzione italiana assegna all'Avvocatura”.
 
Le espressioni a cui fa riferimento il Cnf sono quelle utilizzate dal Guardasigilli durante i giorni precedenti all'incontro, comprese le affermazioni rese al convegno di Confindustria del 2 luglio, con le quali gli avvocati sono stati additati come un esempio di lobby che ostacola la modernizzazione del Paese.

La decisione di non partecipare all'incontro è stata presa nel corso di una riunione tenuta la mattina del 3 luglio presso la sede del Cnf alle quale hanno partecipato anche l'Oua, i presidenti degli Ordini distrettuali forensi e la Cassa forense.

Il presidente del Cnf, Guido Alpa, ha reso altresì noto di aver messo a punto diverse proposte relative a progetti di riforma della giustizia, raccolte in un dettagliato documento consegnato alla commissione Giustizia alla Camera. I progetti riguardano la disponibilità degli avvocati a concorrere in misura rilevante allo smaltimento dell'arretrato civile; la risoluzione delle controversie con forme diverse dal processo al fine di permettere a tutti l'accesso alla giustizia; camere arbitrali e di conciliazione istituite presso gli Ordini forensi; un progetto di riordino della geografia giudiziaria che realizzi un effettivo e dimostrabile risparmio di spesa ed un reale recupero di efficienza; un contributo in materia di giustizia penale.

L'Organismo unitario dell'avvocatura, nel frattempo, ha confermato le otto giornate di sciopero degli avvocati prevista a partire dall'8 luglio.
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