I Consigli nazionali degli avvocati, dei commercialisti e dei notai hanno sottoscritto a Roma, il 15 dicembre 2017, lo statuto dell’associazione “Economisti e giuristi insieme”, istitutiva di un’alleanza strategica tra le categorie, tesa a rafforzare un’azione coordinata sui temi comuni e, su questi, ad elaborare delle proposte da sottoporre alla politica.
La notizia della firma è stata diffusa con una nota congiunta dei tre Consigli del 15 dicembre 2017.
Nel comunicato, l’iniziativa che ha portato alla nascita di questo soggetto comune di rappresentanza delle professioni, viene spiegata dal presidente del Consiglio nazionale forense, Andrea Mascherin, come il “segno di una nuova consapevolezza” circa la necessità, per il mondo del lavoro autonomo, e, in particolare, delle professioni economico/giuridiche, di agire “per sollecitare la politica a misure di tutela e funzionalità dei nostri settori nell'interesse non solo dei professionisti che rappresentiamo, ma della società e dell'economia dell'intero Paese”.
Mascherin pone, quindi, l’accento sul decisivo aiuto che possono dare commercialisti, notai e avvocati per superare definitivamente un’impostazione, quella attuale, dallo stesso definita “mercatista nel lavoro e nella dinamica produttiva in generale”, e per agevolare il ritorno “a una maggiore tutela delle professioni da parte della buona politica, che si è ben manifestata con la svolta sull'equo compenso”.
Il presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Massimo Miani, sottolinea come con la stessa denominazione dell’associazione venga indicato, in maniera chiara, il senso dell’iniziativa, ed ossia “mettere assieme le professioni dell’area economico – giuridica affinché, forti delle affinità che le accomunano e le contraddistinguono all’interno del variegato universo ordinistico, sviluppino idee e proposte condivise per il Paese, oltre che per una più avanzata concezione del loro modo di stare sul mercato professionale”.
Il Consiglio nazionale del notariato, a mezzo del presidente, Salvatore Lombardo, spiega, infine, di aver accolto l’invito di aderire all’associazione con commercialisti ed avvocati all’espresso scopo di “trovare ulteriori sinergie su progetti condivisi con professioni contigue per aree di competenza, nel reciproco rispetto delle diverse competenze e specificità di ruolo, al servizio del Paese, della sua semplificazione e sempre maggiore modernizzazione”.
Ai sensi dello statuto – si legge nel testo del comunicato congiunto - la nuova associazione opererà a livello nazionale, senza fini di lucro, promuovendo “l’interlocuzione con i soggetti istituzionali, la pubblica amministrazione e, in generale, con tutti i soggetti ritenuti strategici al fine di tutelare gli interessi comuni alle professioni rappresentate”.
L’organismo si occuperà anche dell’approfondimento delle materie economiche e giuridiche di interesse degli associati, attraverso la predisposizione di studi e documenti, e sarà volta alla promozione di “iniziative che portino le tre professioni, ciascuna con la sua specificità, a poter operare anche nel contesto della sussidiarietà rispetto alle Pubbliche Amministrazioni, in aderenza alla più recente normativa interna ed ai principi del diritto europeo”.
Saranno organi dell’associazione, in carica per due anni:
La costituzione dell’associazione era stata anticipata nel corso di una convegno, svoltosi a Verona lo scorso 17 novembre.
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