Avviso anomalie, l'Agenzia annuncia il primo alert per GdF e contribuenti

Pubblicato il 27 maggio 2015 Con il provvedimento n. 71472 del 26 maggio 2015, l'agenzia delle Entrate spiega l'alert – ex Stabilità 2015, legge 190/2014 - con cui verranno avvisati i contribuenti sulle anomalie riscontrate dall’amministrazione finanziaria nell’esame delle dichiarazioni.

Il primo avviso riguarderà le dichiarazioni 2011.

Dunque, l'Agenzia metterà a disposizione sia di specifici contribuenti titolari di reddito d’impresa, perché possano fornire elementi correttivi o giustificativi o ravvedersi, sia della Guardia di Finanza informazioni riguardanti anomalie nelle indicazioni delle quote costanti delle plusvalenze e/o sopravvenienze attive per le quali gli interessati hanno optato, derogando al regime naturale di tassazione integrale nell’anno di realizzo, ex articoli 86 e 88 del TUIR, per la rateizzazione fino ad un massimo di cinque esercizi.

Nella comunicazione, trasmessa via Pec o per posta ordinaria (nei casi di indirizzo PEC non attivo o non registrato in INI-PEC), saranno riportati:

a) Numero identificativo della comunicazione;

b) Modello di dichiarazione presentata relativa all’anno di realizzazione della plusvalenza o sopravvenienza;

c) Protocollo identificativo e data di invio della dichiarazione di cui al punto b);

d) Ammontare complessivo della plusvalenza o sopravvenienza attiva realizzata, per la quale si e` optato per la rateazione in conformita` a quanto previsto dagli articoli 86 e 88 del TUIR;

e) Numero di rate scelte e ammontare della quota costante;

f) Dati relativi alla dichiarazione per il periodo d’imposta 2011, nella quale la quota di competenza risulta parzialmente o totalmente omessa;

g) Ammontare della quota di competenza parzialmente o totalmente omessa.

Questi dati saranno resi disponibili alla Guardia di Finanza tramite strumenti informatici.

Alla prima trance di comunicazioni seguiranno altre: sugli studi di settore (prima della prossima scadenza del 16 giugno, possibile oggetto di proroga); nei confronti dei professionisti, quando i compensi dichiarati dai sostituti d’imposta non corrispondono nelle dichiarazioni; sullo spesometro, se i dati dei clienti e dei fornitori sono incongruenti con quelli delle dichiarazioni dei commercianti.
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