Attenzione ad offendere un sindacalista!
Pubblicato il 23 aprile 2015
Fumogeni, fischietti, bandiere e striscioni: Rebecca con il suo
armamentario, pur non amando il calcio, non sfigurerebbe in curva. La
fronte increspata e le sopracciglia corrugate le sono valse il
soprannome di “Madame cipiglio”, segni esteriori di un carattere ruvido e
pugnace, sempre incline alla battaglia.
La nostra paladina dei diritti dei lavoratori opera in una società di telecomunicazioni e
la settimana scorsa ha partecipato, come delegata sindacale, alla
riunione indetta dalle RSU dell’azienda. Il giorno successivo constata
che uno dei membri delle RSU ha informato mediante mail tutti i
dipendenti dell’azienda sull’esito della riunione. Ma Rebecca ritiene
parziale e omissivo quanto riportato dal rappresentante dei lavoratori,
sicché, in qualità di delegata sindacale (e anche per fare del
proselitismo…), decide di scrivere una mail in risposta, riportando con
maggiore accuratezza le diverse posizioni emerse. La missiva in formato
elettronico contiene un linguaggio pungente e sferzante, ma non
oltraggioso.
Apriti cielo! Alcuni dipendenti, i quali peraltro
ricoprono posizioni di responsabilità, prendono a pretesto la mail
ricevuta da Rebecca e, utilizzando indebitamente la mail aziendale, la
denigrano “urbi et orbi”. Molti colleghi della nostra sindacalista si
rendono conto che la risposta “dell’oligarchia” è dovuta più a rancori
del passato che alla recente e inoffensiva mail di Rebecca, ma nessuno
ha il coraggio di prendere posizione pubblicamente.
Sembra quasi che al posto dei cartelli “Vietato fumare” ne compaiano degli altri
con scritto “Tengo famiglia”. Oltretutto, si vocifera che il dirigente
dell’azienda abbia conseguito un Master di II livello in “Scienze
pilatesche e moralmente disdicevoli”, perciò tutto tace.
Ma Rebecca non ci sta e denuncia per attività
antisindacale il dirigente (art. 28 della L. n. 300/70), ritenendolo
connivente, in quanto non ha avviato alcun procedimento disciplinare nei
confronti dei dipendenti che hanno offeso un sindacalista
nell’esercizio delle sue funzioni. Ma anche questi ultimi lavoratori, a
detta di Rebecca, non se la passeranno liscia: sono già stati chiamati
in causa davanti al tribunale, poiché sfruttando la propria posizione
gerarchica hanno tentato di intimorirla.