Presso la Commissione Giustizia della Camera è terminato, il 30 aprile 2019, l’esame di una proposta di legge in materia di assegno divorzile, che introduce modifiche all'articolo 5 della Legge n. 898/1970, appunto dedicato all’assegno disposto a seguito dello scioglimento del matrimonio o dell'unione civile.
Il testo della proposta tiene conto degli ultimi orientamenti della giurispridenza di legittimità e, in particolare, delle sentenze di Cassazione n. 11504/2017, con cui è stato sostanzialmente superato il criterio del diritto a mantenere il tenore di vita goduto durante il matrimonio, e n. 18287/2018, con cui le Sezioni Unite civili hanno affermato la funzione assistenziale nonché compensativa e perequativa dell’assegno di divorzio, con necessario accertamento dell’inadeguatezza dei mezzi dell’ex coniuge stesso e dell’impossibilità di procurarseli per ragioni oggettive.
Proprio per allineare la normativa a questi innovativi orientamenti, tenendo conto anche degli ultimi mutamenti economico-sociali, la proposta di legge (unitamente agli ultimi emendamenti approvati) prevede la riscrittura del sesto comma dell’articolo 5 citato, dedicato all’attribuzione dell’assegno di divorzio.
Così, ai fini dell’attribuzione dell’assegno divorzile in favore di uno dei due coniugi il tribunale è tenuto a valutare:
Da segnalare, la novità secondo cui è possibile che venga predeterminata anche la durata dell’assegno nei casi di ridotta capacità reddituale del richiedente, dovuta a ragioni contingenti o comunque superabili.
Inoltre, si prevede che l’assegno non sia più dovuto nel caso di nuove nozze, di unione civile con altra persona o di una stabile convivenza anche non registrata del richiedente l’assegno.
In detti casi, l’obbligo di corresponsione dell’assegno non sorge nuovamente dopo la separazione o lo scioglimento dell’unione civile o di cessazione dei rapporti di convivenza.
Le nuove previsioni si applicherebbero anche ai procedimenti per lo scioglimento o la cessazione degli effetti civili del matrimonio ancora in corso.
Il testo, dopo l’esame degli ultimi emendamenti, è stato sottoposto al parere delle altre commissioni competenti e verrà poi trasmesso all’Assemblea di Montecitorio.
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