Al via i controlli fiscali antiriciclaggio della GdF per conto dell'Agenzia delle entrate, ove ci sia la richiesta di un'autorità finanziaria estera (per le richieste di informazioni formulate a decorrere dal 1° gennaio 2018).
Sotto controllo professionisti e tutti i soggetti obbligati all'adeguata verifica della clientela, ad esclusione degli intermediari finanziari.
E' quanto prevede una circolare interna ai reparti della Guardia di finanza (203301 del 9 luglio 2018), in ottemperanza del dlgs 60 del 18 maggio 2018 che dispone l'accesso da parte delle autorità fiscali alle informazioni antiriciclaggio.
La norma citata attua la direttiva 2016/2258/UE del Consiglio del 6 dicembre 2016, recante modifica della direttiva 2011/16/UE del Consiglio, del 15 febbraio 2011, per quanto riguarda l'accesso da parte delle autorità fiscali alle informazioni in materia di antiriciclaggio.
La GdF potrà chiedere documenti, dati e informazioni acquisite, direttamente al professionista, che potrebbe essere oggetto di accertamento qualora emergano significative evidenze, sintomatiche di violazioni alle prescrizioni di cui al Dlgs 231/2007.
L'esito sarà comunicato entro 70 giorni, 90 per i casi più complessi.
Obiettivo della riforma, si legge nel documento in oggetto, è quello di assicurare agli organi dell'amministrazione finanziaria la possibilità di attingere ai dati e alle informazioni raccolti e conservati dalle istituzioni finanziarie e dagli altri soggetti tenuti all'assolvimento degli obblighi antiriciclaggio introdotti dalla direttiva 201/849/Ue, recepita con il dlgs 25 maggio n. 910 in funzione di una maggiore trasparenza delle operazioni finanziarie cross-border e di una più incisiva azione di contrasto alle manovre evasive ed elusive di respiro ultranazionale.
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