Il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti, tramite una nota stampa, ha dato voce alle proteste della categoria per la omessa considerazione delle proposte di modifica al decreto n. 60/2007 del Ministero dell’Economia, avanzate dal Consiglio e per l’introduzione dei soggetti non ordinistici. La categoria dei commercialisti inoltre è gravata dagli adempimenti fiscali per il riciclaggio di denaro. Nel caso in cui, al momento della definizione conclusiva della Terza direttiva antiriciclaggio, non vengano considerate le richieste del Consiglio nazionale dei commercialisti, come l’equiparazione ad avvocati e notai con casistica limitata, la conferma dell’esclusione collegi sindacali e tenuta contabilità etc e non venga nominato un rappresentante che lavorerà al Testo Unico antiriciclaggio nella Commissione Lettieri, gli obiettivi della legge saranno a rischio di ingovernabilità.
Intanto un decreto legislativo in via di definizione, per l’attuazione della direttiva comunitaria 60/2005, estende gli obblighi antiriciclaggio anche alle persone fisiche e giuridiche, che dovranno comunicare all’Uic e alla Guardia di Finanza l’ammontare e la natura delle risorse economiche congelate, la cui omissione sarà passibile di sanzione pecuniaria.
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