Sulla “Gazzetta Ufficiale” n. 140 del 19 giugno è stato pubblicato il decreto legislativo n. 90/2017 attuativo della IV direttiva antiriciclaggio (direttiva UE 2015/849).
Il provvedimento ha l’obiettivo di tutelare l’integrità del sistema economico e finanziario, di prevenire e contrastare l’uso del sistema economico e finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi derivanti da attività criminose e di finanziamento del terrorismo e di garantire la correttezza degli operatori che vi operano.
Al MEF è affidato il compito di attuare le politiche idonee a tale scopo, con l’ausilio di altre autorità con cui è tenuto a raccordarsi.
Il nuovo decreto legislativo interviene in modifica del precedente Dlgs n. 231/2007, che ha per oggetto “Attuazione della direttiva 2005/60/CE concernente la prevenzione dell'utilizzo del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi di attività criminose e di finanziamento del terrorismo nonché della direttiva 2006/70/CE che ne reca misure di esecuzione e successive modificazioni e integrazioni”.
Alcune disposizioni del Dlgs n. 90/2017 – in special modo quelle relative al nuovo sistema sanzionatorio – entreranno in vigore immediatamente e grazie al principio del favor rei potranno mitigare gli effetti delle previgenti norme in materia di sistema sanzionatorio. Altre, invece, dovranno attendere, prima di produrre effetti, l'emanazione di una serie di decreti attuativi o istruzioni.
Particolarmente importante è proprio il principio del favor rei, in base al quale nessuno può essere sanzionato, sia a livello penale che amministrativo, per un fatto che, alla data di entrata in vigore del decreto, non costituisce più illecito.
Inoltre, alle violazioni anteriori all'entrata in vigore del decreto, sanzionate in via amministrativa, si applica la legge vigente all'epoca della commissione del fatto, se più favorevole, compreso il pagamento in misura ridotta. Praticamente, ciò vuol dire che per gli illeciti già perpetrati, se non passati in giudicato, si applicherà la norma più favorevole fra quella previgente e quella di nuova introduzione.
Ma il vero nucleo centrale del nuovo decreto Antiriciclaggio è rappresentato da un inasprimento del sistema sanzionatorio a carico di chi si sottrae all'obbligo di verifica della clientela e di segnalazione all'Autorità competente d eventuali operazioni ritenute sospette e riconducibili ad attività criminose o destinate a finanziare attività terroristiche.
Nello specifico, l’impianto sanzionatorio in caso di violazione degli obblighi di segnalazione delle operazioni sospette, in base alle nuove regole, risulta così delineato:
Le sanzioni si applicheranno a tutti i soggetti obbligati, diversi dagli intermediari bancari e finanziari.
Altro aspetto saliente del Dlgs 90/2017 è la piena utilizzabilità ai fini fiscali dei dati e delle informazioni acquisite dalla Guardia di finanza nel corso di controlli ed ispezioni antiriciclaggio.
Con il recepimento della VI direttiva Ue vi è l’inclusione espressa dei reati tributari nell’elenco dei reati presupposto al riciclaggio.
Per tali ragioni, i controlli effettuati dalla GdF diventano efficaci anche per l'accertamento tributario. Le Fiamme gialle, così, potranno eseguire verifiche su alcuni dei soggetti vigilati previa intesa con le autorità di settore.
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