Indiscrezioni di questi giorni parlano di maggiori adempimenti per professionisti e imprese dal decreto legislativo antiriciclaggio, che adotta la “IV direttiva antiriciclaggio” (direttiva Ue 2015/849 in materia di prevenzione dell’uso del sistema finanziario a fini di riciclaggio o finanziamento del terrorismo). Ad esempio, sussisterà l’obbligo di effettuare la segnalazione per operazioni sospette prima di compiere l’operazione.
Quanto trapelato anche sulle sanzioni trova fortemente critici commercialisti e notai.
Disattese le istanze dei professionisti su sanzioni e collegio sindacale: grave l'errore di non aver recepito le condizioni poste dalle Camere per l’approvazione del decreto.
Le Commissioni chiedevano di limitare le sanzioni antiriciclaggio alle sole violazioni gravi, ripetute o sistematiche ovvero plurime, ripristinandone l’applicabilità (seppure con un importo ridotto) anche in relazione a violazioni meramente formali degli obblighi di adeguata verifica e di conservazione.
Il presidente Cndcec, Miani, parla per la categoria che rappresenta: “Esprimiamo il nostro forte disappunto per le sanzioni previste anche per violazioni meramente formali degli obblighi di adeguata verifica e di conservazione nonché per l’introduzione degli obblighi anche per le attività degli organi di controllo non incaricati della revisione legale”.
Sproporzionate tra di loro le sanzioni: a quanto pare la sanzione minima per la più grave omissione della segnalazione di operazioni sospette supera di poco quella per le violazioni non gravi: 2.000 euro per inadempimenti connessi ad obblighi formali quali l’adeguata verifica e la conservazione, 3.000 euro per l’omissione della segnalazione di operazioni sospette.
Ecco alcune richieste, che dovrebbero essere state accolte, citate da Miani:
Michele Nastri, consigliere nazionale del Notariato con delega all’antiriciclaggio, dice che anche la categoria dei notai è perplessa sul testo: “stando almeno alle anticipazioni di stampa, non sarebbero state recepite molte delle condizioni formulate dalle commissioni parlamentari che recepivano buona parte delle nostre osservazioni”.
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