Il comportamento del datore di lavoro in caso di erogazione ad un lavoratore degli Anf non spettanti è spiegato dall’Inps su richiesta dei consulenti del lavoro.
A seguito della tenuta di un incontro tra rappresentanti Inps e quelli del CNO dei consulenti, sono stati forniti dei pareri, tra cui quello riguardante il caso di un datore di lavoro che ha versato al dipendente part time assegni familiari non dovuti perché già erogati da un’altra ditta.
Nell’ipotesi prospettata, secondo l’Inps il datore di lavoro può chiedere la restituzione di quanto non dovuto allo stesso lavoratore.
Nell’occasione, viene comunicato che la piattaforma utile agli intermediari per inserire le domande di Anf per conto dei dipendenti delle sole aziende in delega sarà attivata tra fine settembre ed inizio ottobre.
E’ necessario che il lavoratore rilasci specifica delega all’intermediario, comprensiva della sottoscrizione degli altri componenti il nucleo familiare che producano reddito. Il datore di lavoro sarà tenuto solo a conservare e controllare la documentazione fornita dal dipendente.
L’Inps, da parte sua, a breve renderà operativa la notifica automatica nel momento in cui si avrà una modifica dell’importo dell’assegno.
Nell’incontro, i CDL hanno avanzato all’Inps la richiesta di adoperare tutti i fondi ancora disponibili per finanziare il Bonus Sud. Risulta, infatti, che non sono stati utilizzati 88 dei 320 milioni di euro stanziati per il Bonus Sud, in quanto destinati alle assunzioni effettuate da gennaio ad aprile 2019, a seguito dell’estensione dell’Incentivo Occupazione Sviluppo Sud (Dl n. 34/2019).
E’ stato reso noto che risultano mancati rilasci della DID (Dichiarazione di Immediata Disponibilità) derivanti da incomprensioni tra Anpal ed Inps. Se si ravvisa tale problematica, è possibile portare il caso al CNO che ha attivato un canale di assistenza diretta con l’Anpal.
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