La presenza nel nucleo familiare di un soggetto inabile minorenne dà automaticamente diritto a percepire la maggiorazione ANF? All’interrogativo ha dato risposta l’INPS, con il messaggio n. 3604 del 4 ottobre 2019, specificando che a tal fine possono essere presi in considerazione anche soggetti fruitori dell’indennità di frequenza, ossia il beneficio economico rivolto a chi presenta difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni della propria età.
Tuttavia, essendo il complesso menomativo del minore titolare dell’indennità di frequenza dispiegato in un ampio ventaglio di situazioni sottese, è necessario richiedere specifico parere medico legale dell'INPS per una disamina della fattispecie.
L’art. 2, co. 2 del D.L. n. 69/1988, convertito in L. n. 153/1988, nel disporre che l’assegno compete in misura differenziata in rapporto al numero dei componenti ed al reddito del nucleo familiare secondo specifiche tabelle, precisa che i livelli di reddito di tali tabelle sono aumentati per i nuclei familiari che “comprendono soggetti che si trovino, a causa di infermità o difetto fisico o mentale, nell’assoluta e permanente impossibilità di dedicarsi ad un proficuo lavoro, ovvero, se minorenni, che abbiano difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni proprie della loro età […]”.
In tali casi, secondo alcuni indirizzi interpretativi forniti dall’INPS, il diritto alla richiesta della maggiorazione dell’ANF è legato alla presenza dell’indennità di frequenza. Il beneficio economico, però, erogato a chi ha difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni della propria età, non presenta soglie di cut-off minimo, ossia percentuali minime oltre le quali è possibile richiedere l’agevolazione. Infatti, in tale riconoscimento vi si ricomprendono situazioni di diversificata gravità, anche in considerazione del fatto che il previsto aiuto economico è di per sé modulato, risultando a volte limitato a tempistiche, anche di solo poche settimane.
Pertanto, spiega l'INPS, non è possibile procedere a una mera traslazione da un ambito di tutela a un altro, essendo necessario mantenere il requisito medico legale ancorato a una condizione disfunzionale di certa e severa gravità.
Conseguentemente, ai fini del riconoscimento della maggiorazione di importo degli ANF, possono essere presi in considerazione anche soggetti fruitori dell’indennità di frequenza, ma essendo il complesso menomativo articolato, è necessario richiedere parere endoprocedimentale all’Ufficio medico legale di Sede per una disamina della fattispecie.
Tale compito è oggi semplificato essendo attribuito all’INPS l’accertamento definitivo in tema di invalidità civile, consentendo la costituzione di appositi database integrati dell’invalidità civile, dove il medico ha la possibilità di visualizzare ogni opportuno dettaglio. La UOC/UOST, in particolare, dovrà esprimersi sulla presenza o meno di una invalidità mediograve/grave e solo in caso affermativo si potrà procedere agli ulteriori adempimenti.
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