Albo unico, si vota il 31 maggio

Pubblicato il 13 febbraio 2007

Ieri, il ministro Mastella ha posto la firma sul decreto che fissa al 31 maggio 2007 le prime elezioni per l’Albo unico dottori commercialisti-ragionieri. Secondo il Dlgs 139/05, il 31 maggio 2007 è proprio l’ultimo giorno utile per lo svolgimento delle elezioni. Ora si attende la pubblicazione in “G.U.”, a partire dalla quale data saranno formalmente indette le elezioni che dovranno dare nomi e volti ai consiglieri del nuovo Ordine “dei dottori commercialisti e degli esperti contabili”. Il tutto dovrebbe avvenire, però, senza un regolamento elettorale ufficialmente emanato, dal momento che un regolamento elettorale nazionale sarà emesso solo in presenza del Consiglio che nascerà in virtù delle prossime elezioni. Con tale interpretazione si avvalora la tesi della nascita di un nuovo Ordine, mentre si allontana sempre di più quella della “fusione per incorporazione” delle realtà preesistenti.

avvicinato i professionisti alle regole del reddito d’impresa. La riformulazione dell’articolo 54 del Tuir, con effetto a decorrere dal 1° gennaio 2007, traspone infatti nel lavoro autonomo parte della disciplina sul reddito d’impresa. Tuttavia, la mancanza di alcuni richiami tra le due discipline costringe a notevoli sforzi interpretativi. Soprattutto in materia di immobili acquistati e contratti di locazione finanziaria sorgono dubbi circa la percentuale dei costi da portare in deduzione. Si presentano, dunque, diversi problemi operativi che richiamano anche al principio Oic 16, per il reddito d’impresa, con la difficoltà in questo caso di stabilire a priori per i professionisti (nell’esercizio della loro professione) quali sono le spese da capitalizzare e quali quelle da spesare. Un esempio è rappresentato dalle spese di manutenzione straordinaria sostenute dal professionista per immobili acquistati anteriormente al 2007, per i quali le quote di ammortamento non sono deducibili. Dato che in questo caso non è possibile fare un richiamo specifico alla disciplina del reddito d’impresa allora si dovrebbe ragionevolmente concludere che l’unica strada percorribile per il professionista è quella di imputare queste spese tra i costi del periodo.

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