Nel focus dell'Associazione Giovani Avvocati, tenutosi a Biella il 26 giugno 2015 e denominato "Dagli avvocati in Europa, agli avvocati europei", è stato presentato un rapporto circa le condizioni dei giovani avvocati nei diversi Paesi europei ed è emerso come la totale mancanza di uniformità tra le norme che disciplinano la professione, determini di fatto una concorrenza sleale tra gli stessi. Ciò, ad esempio, se solo si pensi a tutti quei laureati in giurisprudenza che, per conseguire il titolo di avvocato più facilmente, si recano in Paesi quali la Spagna o la Romania.
Si è dunque prospettata l'esigenza di elaborare un manifesto (c.d. "Carta di Biella")– anche in collaborazione con l'Associazione Europea del Giovani Avvocati – volto a riformare la professione a livello per l'appunto "europeo".
La Carta – da elaborarsi nei prossimi mesi - sarà ispirata a principi di apertura e collaborazione tra gli Stati Membri, che dovranno impegnarsi ad adottare regole comuni per "europeizzare" il giurista sin dal proprio percorso accademico.
Tra le proposte, infatti, proprio quella di uniformare il percorso di studi all'università, incentivando corsi e seminari di respiro internazionale.
Per quanto riguarda poi il tirocinio, la proposta è quella di facilitare la mobilità degli aspiranti avvocati, consentendo loro di svolgere – anche mediante sostegni economico – finanziari – periodi di formazione presso Studi Professionali di altri Stati membri.
Ancora in ambito formativo, la proposta è quella di promuovere la creazione di una Scuola forense europea, in cui formare professionisti altamente qualificati anche nelle regole comunitarie.
Ulteriore obiettivo a medio termine è poi quello di costituire un Consiglio dell'Ordine degli Avvocati Europei che superi le diversità tra i vari ordini professionali e che ponga in essere un'attività di monitoraggio circa il complesso processo di "europeizzazione" degli avvocati.
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