L’Associazione Italiana Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili (AIDC) ha elaborato una serie di proposte da inviare alla politica al fine di dare nuovo slancio ad imprese e professionisti e, al contempo, riaffermare il ruolo dei professionisti della Categoria.
Tra i 10 punti messi nero su bianco dall’Associazione vi sono, ai primi posti, i seguenti:
- elevazione a rango costituzionale dello Statuto dei Diritti del Contribuente;
- passaggio della competenza del contenzioso tributario dal MEF al Ministero di Giustizia;
- obbligo di revisione contabile per tutti i soggetti beneficiari di contributi pubblici.
Il primo dei punti riguarda un intervento da tempo richiesto dall'AIDC, in virtù della predominanza di disposizioni contenute nello Statuto, volte a garantire la pari dignità tra Amministrazione finanziaria e Contribuente, mediante l’adozione di misure, in gran parte comportamentali ed attuative dei principi costituzionali, volte a garantire un equo rapporto tributario.
Il passaggio, invece, delle Commissioni tributarie sotto la competenza del Ministero della Giustizia è auspicato dall’AIDC, in quanto, ad oggi, le stesse Commissioni - che hanno il ruolo di organi giurisdizionali competenti a dirimere le controversie tributarie - sono organicamente inquadrate all’interno del MEF, lo stesso Ministero del quale fanno parte anche l’Agenzia delle Entrate e le altre sue articolazioni, che rappresentano la controparte del contribuente nel processo tributario. Per l’Associazione si tratta, dunque, di una irrazionalità giuridica che rende immediatamente necessaria la riconduzione di tale organo all’interno del Ministero di Giustizia: ossia in un ambito neutro, al fine di garantire la terzietà.
Le proposte dell’AIDC vanno anche oltre e si concentrano su alcune misure finalizzate alla salvaguardia del sistema economico del Paese e su altre iniziative volte a favorire lo sviluppo dell’attività professionale e d’impresa.
Tra i suoi 10 nuovi suggerimenti, l’Associazione ha proposto anche l’istituzione permanente di un organo di controllo della spesa pubblica, con poteri e funzioni equiparabili a quelle dell’Agenzia delle Entrate.
Affinché anche la spesa pubblica sia oggetto di verifiche e controlli come le entrate pubbliche, è necessario rendere strutturale la figura del Commissario straordinario alla Spending Review: un organo dotato di una indipendente struttura autonoma, che abbia poteri di controllo di merito, mediante l’istituzione di una specifica agenzia, che riunisce sotto il suo controllo competenze oggi suddivise in vari organi.
Tra le iniziative volte a favorire lo sviluppo dell’attività professionale e d’impresa, l’AIDC, invece, ha proposto:
riduzione al 50% dell’imposizione sul reddito incrementale per imprese e professionisti;
abolizione dell’IRAP per l’esercizio in forma associata di arti e professioni mediante la valorizzazione del parametro individuale di ciascun associato;
riduzione del 50% della ritenuta di acconto dei redditi per professionisti con dipendenti;
rimodulazione nella misura del 20% dell’acconto delle imposte per le imprese e le professioni di nuova istituzione;
codificazione unitaria delle norme tributarie, mediante la elaborazione di tre testi unici, con il conseguente divieto di formulazione di leggi tributarie al di fuori degli stessi.
L’AIDC terrà la conferenza stampa di presentazione delle sue nuove proposte alla politica il prossimo 25 gennaio a Milano.
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