Adempimento collaborativo 2025: linee guida per TCM e mappa dei rischi fiscali

Pubblicato il 13 gennaio 2025

Il 10 gennaio 2025, l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato il provvedimento n. 5320, che introduce le linee guida per la predisposizione di un efficace sistema di rilevazione, misurazione, gestione e controllo del rischio fiscale (Tax Control Framework - TCF), in attuazione dell’articolo 4, comma 1, del Dlgs n. 128/2015.

Questo intervento normativo si colloca nell’ambito delle recenti modifiche legislative che hanno interessato l’istituto dell’adempimento collaborativo, rafforzandone l’efficacia e ampliando la platea dei contribuenti eleggibili.

Le linee guida si articolano in due documenti principali:

NOTA BENE: Pertanto, ora, alla luce delle suddette linee guida, tutte le società di medie dimensioni, con fatturato superiore ai 100 milioni di euro, potranno evitare l’applicazione di sanzioni in caso di contestazioni da parte dell’Amministrazione fiscale grazie all’adozione del modello standardizzato per il Tax Control Framework, che permette l'accesso al regime di Adempimento collaborativo o al regime opzionale.

Prima di vedere quali sono i punti salienti delle linee guida delle Entrate, ricordiamo brevemente cosa è l’istituto della cooperative compliance.

Cooperative compliance: verso un modello certificato e standardizzato

L’istituto della cooperative compliance, introdotto con il Decreto Legislativo 5 agosto 2015, n. 128, rappresenta un regime di adempimento collaborativo volto a promuovere una cooperazione rafforzata tra l’Agenzia delle Entrate e i contribuenti dotati di un sistema efficace di rilevazione, misurazione, gestione e controllo del rischio fiscale (Tax Control Framework - TCF). L’obiettivo principale dell’istituto è quello di aumentare la certezza e la stabilità nell’applicazione della normativa tributaria, ridurre il contenzioso e incentivare l’adempimento spontaneo attraverso un’interlocuzione preventiva e trasparente con l’Amministrazione finanziaria. Possono aderire al regime le imprese che rispettano determinati requisiti soggettivi e che dispongono di un TCF efficace, idoneo a prevenire e gestire il rischio di violazioni fiscali, e certificato da professionisti qualificati.

Con l’adozione della Legge delega n. 111/2023 e dei successivi decreti legislativi n. 221/2023 e n. 108/2024, il regime è stato significativamente potenziato. Tali normative hanno previsto un ampliamento della platea di contribuenti eleggibili e l’introduzione di requisiti obbligatori per la certificazione del sistema di controllo del rischio fiscale, passando così da un “Modello aperto”, in cui prevaleva l’autovalutazione aziendale, a un modello “certificato” e “standardizzato”. Questo cambiamento mira a garantire maggiore uniformità, trasparenza ed efficacia nella gestione dei rischi fiscali, rendendo il regime di adempimento collaborativo più forte e strutturato. La certificazione obbligatoria, inoltre, consente di allineare i sistemi aziendali ai principi contabili e ai requisiti definiti dall’Agenzia delle Entrate, migliorando la fiducia reciproca tra Fisco e contribuenti.

Proprio per favorire la transizione da un modello “aperto” a uno “certificato”, il comma 1-quater dell’articolo 4 del Dlgs n. 128/2015 ha previsto la pubblicazione di linee guida. Con il provvedimento del 10 gennaio 2025, l’Agenzia delle Entrate ha fornito istruzioni per la costruzione e l’aggiornamento del Tax Control Framework (TCF) e la certificazione della sua efficacia, articolando le linee guida in due documenti: il Tax Compliance Model (TCM) e la Mappa dei rischi e dei controlli fiscali (RCM).

Linee guida per la redazione del TCM e per la certificazione del TCF

Il primo documento pubblicato dall’Agenzia delle Entrate il 10 gennaio 2025 introduce le Linee guida per la redazione del Tax Compliance Model (TCM) e per la certificazione del sistema di gestione del rischio fiscale. Le linee guida forniscono indicazioni operative sui contenuti e sulle modalità di redazione del TCM, il documento che definisce le modalità di gestione del processo di rilevazione, misurazione, gestione e controllo del rischio fiscale, nonché sui controlli e sugli adempimenti necessari per la certificazione del Tax Control Framework (TCF). L’obiettivo è supportare le imprese nell’adozione di un sistema efficace di controllo fiscale, garantendo al contempo uniformità e trasparenza nelle pratiche di governance fiscale.

Finalità e contenuti operativi

Il documento si propone di delineare i quattro pilastri del TCF, identificando le aree chiave di funzionamento: ambiente di controllo, governance, Tax Risk Assessment e meccanismi di monitoraggio. Per ciascun pilastro, vengono definite le linee guida per costruire un sistema di gestione del rischio fiscale forte, adattabile alle specificità aziendali, ma conforme agli standard richiesti dall’Agenzia delle Entrate. Il TCM deve includere paragrafi specifici e contenuti minimi standard, con indicazioni pratiche e metodologiche per assicurare la sua adeguatezza e completezza. Inoltre, negli ultimi paragrafi del documento vengono descritte le metodologie per valutare il TCF, sia ai fini della certificazione prevista dall’articolo 4, comma 1-bis, del Dlgs n. 128/2015, sia per l’attestazione della sua efficacia operativa, in conformità con il Dlgs n. 221/2023 e il decreto correttivo.

Destinatari del documento

Le linee guida sono rivolte principalmente alle imprese che soddisfano i requisiti dimensionali per l’ammissione al regime di cooperative compliance. Tali requisiti includono un volume d’affari o ricavi pari a:

Il documento è indirizzato anche ai gruppi di imprese, alle società che desiderano adottare un sistema certificato di gestione del rischio fiscale pur non soddisfacendo i requisiti dimensionali, e ai professionisti qualificati che rilasciano le certificazioni previste dalla normativa. Inoltre, le linee guida possono essere utilizzate come riferimento per i soggetti già ammessi al regime prima dell’entrata in vigore del Dlgs n. 221/2023, per aggiornare e migliorare i propri processi di gestione del rischio fiscale, allineandoli alle migliori prassi internazionali.

Con questo documento, l’Agenzia delle Entrate intende avviare una transizione verso un modello più standardizzato e certificato, rafforzando la fiducia tra imprese e Amministrazione fiscale, e facilitando l’adozione del regime di adempimento collaborativo anche per nuovi soggetti.

Struttura e funzionamento del Tax Compliance Model

Il Tax Compliance Model (TCM), così come definito dalle Linee guida pubblicate dall’Agenzia delle Entrate il 10 gennaio 2025, è composto da una struttura standardizzata che offre un quadro chiaro e sistematico per la gestione del rischio fiscale aziendale. Il documento è articolato in sezioni chiave che garantiscono un approccio organizzato e conforme ai requisiti normativi.

Nello specifico, è composto da:

  1. Frontespizio e indice: include le informazioni essenziali sul documento, come la data di approvazione, la data di efficacia, eventuali revisioni, i nominativi dei responsabili e gli estremi della certificazione rilasciata dal professionista qualificato.

  2. Paragrafi essenziali:

    • Obiettivi: descrive le finalità del TCM, come la promozione della trasparenza e la gestione efficace delle imposte aziendali.

    • Definizioni e acronimi: fornisce chiarezza sui termini tecnici utilizzati.

    • Principi di riferimento: enuncia i principi guida, come conformità normativa, integrazione con altri sistemi aziendali, responsabilizzazione del management, separazione dei compiti, comunicazione interna e formazione.

    • Ambito di applicabilità: definisce il perimetro delle attività e dei processi coperti dal modello.

    • Linee di indirizzo del sistema di gestione e controllo dei rischi fiscali: illustra il processo organizzativo e decisionale.

    • Ruoli e responsabilità: specifica le funzioni aziendali coinvolte e le relative attribuzioni.

    • Processo di Tax Risk Management: fornisce dettagli operativi sul monitoraggio, la misurazione e il controllo dei rischi fiscali.

Il TCM si basa su un sistema integrato e adattabile che interagisce con i diversi strumenti di controllo aziendale, garantendo una gestione efficace e coerente dei rischi fiscali. I principi chiave includono:

Il TCM mira a:

Grazie alla sua architettura e funzionalità, il TCM rappresenta un elemento centrale per l’adesione al regime di adempimento collaborativo, offrendo alle imprese un approccio sistematico alla gestione del rischio fiscale e facilitando la certificazione obbligatoria richiesta dal legislatore.

Linee guida per la Mappa dei Rischi e dei Controlli Fiscali: strumento standardizzato per le imprese industriali

Il secondo documento approvato con il provvedimento n. 5320/2025 dell’Agenzia delle Entrate fornisce le linee guida per la costruzione della Mappa dei rischi e dei controlli fiscali (Risk and Control Matrix - RCM) per le imprese del settore industriale. Questo strumento standardizzato consente alle aziende di individuare, analizzare e gestire i rischi fiscali operativi, legati principalmente alle attività aziendali e agli adempimenti fiscali obbligatori, come la compilazione delle dichiarazioni fiscali.

NOTA BENE: La mappa, che deve essere trasmessa entro 30 giorni dalla presentazione dell’istanza di adesione al regime di cooperative compliance, utilizza un sistema di categorizzazione basato su processi aziendali specifici e prevede l’identificazione e la valutazione dettagliata dei rischi, nonché l’individuazione di controlli di primo e secondo livello.

Contenuti della Mappa dei Rischi

La RCM standardizzata è presentata in un facsimile in stile foglio Excel e include sezioni dedicate a:

La RCM è finalizzata a fornire un quadro chiaro e strutturato dei rischi fiscali minimi riscontrabili nel settore industriale, escludendo i rischi interpretativi, che sono oggetto di un allegato separato. Lo strumento permette alle imprese di implementare policy e procedure operative adeguate, garantendo una gestione dei rischi fiscali in linea con i requisiti del regime di cooperative compliance. Inoltre, la mappa deve essere certificata da un professionista qualificato, il quale ne attesta la conformità alle linee guida e verifica che il Tax Control Framework (TCF) sia integrato con i controlli contabili previsti, come il modello 262 o il modello Sox.

Servizi digitali e semplificazione

L’Agenzia delle Entrate ha previsto un nuovo servizio web per agevolare i contribuenti in cooperative compliance nella gestione della RCM, che consente il download e l’upload di documenti e mappe direttamente sulla piattaforma dedicata, semplificando così gli adempimenti richiesti.

 

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