ADC-ANC, aperto il dibattito sull’equo compenso

Pubblicato il 28 febbraio 2020

La questione riguardante la possibilità per la Commissione bicamerale d’inchiesta sul sistema bancario di poter avvalersi, a titolo gratuito, di collaboratori esterni, riconoscendo loro unicamente un rimborso spese, ha destato molte perplessità tra i Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili.

La proposta è stata sospesa solo grazie all’unico voto contrario del Senatore De Bertoldi, componente della Commissione, il quale aveva lamentato, nella bozza del regolamento, la mancata osservanza dell'equo compenso per le prestazioni.

Ne danno notizia l’Associazione dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili (ADC) e l’Associazione Nazionale Commercialisti (ANC), con il comunicato stampa del 27 febbraio 2020.

La Commissione parlamentare dimentica l’equo compenso

I Presidenti dell’ADC, Maria Pia Nucera, e dell’ANC, Marco Cuchel, hanno definito la questione “lesiva non solo del principio dell’equo compenso, ma anche della dignità personale dei lavoratori professionisti”.

Da una parte, il legislatore pare voler sancire il principio dell’adeguata remunerazione delle prestazioni dei professionisti, dall’altra è lo stesso legislatore a dare prova di ignorare nel modo più assoluto le norme sull’equo compenso, dimenticando l’importanza di dover agire per garantire ai professionisti la giusta retribuzione del loro lavoro.

In questi ultimi mesi a livello politico – sottolineano i Presidenti ADC e ANC - si è registrato un consenso trasversale sulla necessità di tutelare il lavoro dei professionisti, ragione in più per ritenere quello della Commissione parlamentare sul sistema bancario un grave passo falso”.

Infine, i professionisti invocano che il legislatore agisca con coerenza e determinazione, in quanto quello dell’equo compenso è un tema sul quale la categoria dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili non intende avere incertezze e ambiguità.

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