Nella propria relazione di apertura al 51° Congresso nazionale Notariato – Verona 27/29 ottobre 2016 – il Presidente del Consiglio nazionale del Notariato Salvatore Lombardo, ha evidenziato alcuni dati relativi ad una professione che sta cambiando e che, al pari di altre, risente della crisi generale. A dimostrarlo, la flessione degli atti lavorati, pari al 37% dal 2005 al 2007.
Il dato positivo, tuttavia, sta nel fatto che, sebbene la figura del notaio non sia più obbligatoria in tali casi, per la costituzione di start up innovative, l’84% dei cittadini si rivolge ancora ad essi e solo una minima parte (11%) alle Camere di Commercio.
Ed ancora, si evidenzia una crescente presenza di professionisti giovani (il 34% è in servizio da soli 5 anni), nonché di donne (1.617 su un totale di 4.819 professionisti, con trend in crescita del 3% l’anno).
Sfatato infine il mito che i notai costituiscano una professione chiusa, avendo nel 2016, segnato il record del posti banditi a concorso (ben 500).
Nel corso del medesimo Congresso, sono inoltre intervenuti il Ministro dell’Interno Angelino Alfano e quello per le Riforme costituzionali Maria Elena Boschi, a sottolineare l’importanza della collaborazione tra Notariato e Governo per la lotta antiriciclaggio, posto che ben il 90% delle segnalazioni provengono proprio dai notai.
Sul fronte Ddl concorrenza, il Sottosegretario alla giustizia ha annunciato la possibilità di inserire alcune modifiche – sotto forma di proposte di emendamenti - volte a dare a maggior valore alle funzioni svolte dei notai e nell'ottica di valorizzare le loro competenze, in special modo tecnologiche.
Alcune di queste proposte riguardano, ad esempio, la rimodulazione dei criteri per determinare le sedi da assegnare ai giovani notai, che non dovrebbero essere solo numerici ma anche statistico – economici. Ed ancora, la revisione dell’accesso alla professione, con maggiore valorizzazione del merito e mantenimento del rigore selettivo.
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