Voluntary disclosure in bilico

Pubblicato il 07 marzo 2014 Ha parlato di “ulteriori coerenti iniziative normative anche di carattere penale, quali, ad esempio, l’introduzione nel nostro ordinamento del reato di autoriciclaggio” il direttore dell’agenzia delle Entrate, Attilio Befera, durante l’audizione in Commissione Finanze della Camera sull’esame del disegno di legge di conversione del Dl 4/2014 (emersione e rientro di capitali illecitamente detenuti all’estero).

Dunque, la richiesta nel senso dell’introduzione del reato di autoriciclaggio, avanzata dalla GdF, è accolta e rilanciata (consulta l'articolo "Voluntary disclosure, la GdF si fa avanti").

Il Direttore, davanti alla Camera, ha ribadito la logica e gli obiettivi dei nuovi rimpatri.

Le categorie incalzano

Tuttavia, la voluntary disclosure, difesa da Befera, è oggetto di forti perplessità da parte delle categorie che chiedono un iter semplificato e la riduzione dei costi.

L’ipotesi messa in campo dai critici è quella di un forfait per il rimpatrio, almeno dei piccoli depositi ossia per importi fino a due o tre milioni di euro, con un'aliquota fissa tra il 18 e il 25%.

Oltre alle misure per aumentare l’appeal e attrarre i piccoli capitali, è chiesta dall'Unione giovani commercialisti ed esperti contabili la neutralizzazione degli adempimenti antiriciclaggio e il salvacondotto penale.

La crescente ondata di polemiche potrebbe far prendere al Governo la decisione di far decadere il decreto.
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