Sulle prerogative nell'apposizione del visto di conformità nasce una questione. Le associazioni di categoria ADC, AIDC, ANC, ANDOC, UNAGRACO, UNGDCEC, UNICO lamentano la possibile riproposizione, nel DL Fiscale (n. 148 del 2017), di emendamenti tesi ad allargare ad altri soggetti (tributaristi e revisori) prerogative altrimenti proprie.
Nello specifico, in un comunicato stampa congiunto del 7 novembre 2017, i commercialisti denunciano l'eventualità che gli emendamenti estensivi delle loro prerogative diano: ai soggetti di cui alla norma UNI 11511, certificati e qualificati dalla Legge n. 4/2013, la facoltà di apporre il visto; ai revisori legali la rappresentanza ed assistenza tecnica nei processi tributari.
Ove ciò avvenisse, scrivono nel comunicato le associazioni dei commercialisti, si attribuirebbero “funzioni di garanzia a soggetti che non posseggono le dovute competenze, procurando un danno non solo a chi le possiede, ma anche ai cittadini, che si vedrebbero spogliati di tutele cui hanno diritto”.
A sostegno, le sopraccitate sigle rammentano che tali soggetti: non svolgono la professione sotto la vigilanza del Ministero della Giustizia; non possono garantire un’adeguata preparazione che assicuri la prestazione; non hanno sostenuto un esame di Stato per l’abilitazione all’esercizio della professione; non sono soggetti al rispetto di codici deontologici ed al controllo sull’operato per la tutela dei terzi, garantito dai Consigli di disciplina.
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